Successe a Lucio Battisti decenni fa, sta accadendo di nuovo a Roberto Casalino. È la storia di artisti che nascono cantautori ma riescono ad ottenere la fama prima come autori. È la storia della sana voglia di usare anche la propria voce e la propria faccia. E così, dopo oltre un lustro di successi eclatanti, il cantante di Latina torna alle origini e pubblica un nuovo disco di inediti. La curiosità dei fan e degli addetti ai lavori è molta. L’ansia di Roberto piuttosto controllata. Lasciamo, però, che a raccontarci il tutto sia lui stesso.
Come autore ti sei affacciato nelle classifiche italiane nel 2008 con “Non ti scordar mai di me” di Giusy Ferreri. Da allora non te ne sei più andato. Si può parlare di “occupazione artistica” delle chart?
Mi piace il concetto di “occupazione artistica”. Grazie al successo dei brani scritti per Giusy, ho avuto la possibilità negli anni di far ascoltare con maggior attenzione le mie canzoni, ho sviluppato un mio modo personale di dire le cose e raggiungere grandi risultati grazie anche al lavoro del team che mi circonda. Sono un insieme di fattori a far la differenza, compresa una dose di fortuna.
Sei partito scrivendo per gli artisti dei talent ma poi hai saputo allargare le tue collaborazioni. Hai mai avuto paura di non riuscire a saltare quella staccionata?
Non c’è stata paura semplicemente perché non ho mai fatto differenza tra talent e non. Credo che i talent show siano un’ottima vetrina per chi vuole fare questo lavoro ma la differenza la fa sempre e solo il talento che si dimostra col tempo, la costanza e l’impegno.
Ora la tua penna l’hai usata per te. Dopo tanti anni hai sentito la necessità di dire la tua?
Scrivo sempre innanzitutto per me stesso, poi alcune canzoni restano per il mio progetto e altre le propongo agli artisti con i quali collaboro. Non scrivo mai su commissione perché non mi riesce. È molto bello e gratificante sentir interpretare i propri brani da altri grandi artisti ma nasco come cantautore quindi sento anche la necessità di esprimermi mettendoci voce e faccia.
Mi scatti una polaroid di “Torno io se torni tu”?
La polaroid di “Torno io se torni tu” nella mia mente ritrae due persone nel gioco della fune. L’una cerca di tirare a sé l’altro con i suoi problemi, le sue paure, le sue gioie, i suoi ricordi e le sue ferite. Ma in fondo nessuno dei due tira così forte al punto da azzerare quella distanza perché alla base c’è ancora la paura di rischiare, di rimettersi in gioco e, perché no, di perdere di nuovo tutto.
Cosa ci si deve aspettare dal tuo album di inediti?
Saranno undici tracce più una ghost-track. Saranno undici stati d’animo, saranno tutto ciò che gli ascoltatori immagineranno e proveranno durante l’ascolto. Di una cosa sono sicuro: saranno undici canzoni emotivamente autentiche.
Hai un grande feeling coi social network. Credi siano anche uno strumento utile per la promozione?
Credo che i social siano LA promozione, soprattutto per chi si muove dal basso senza tanti mezzi. La cosa che più mi attrae è la possibilità di far conoscere a tanta gente un tuo progetto, di dire loro che qualcosa di nuovo è nato, esiste. Ognuno poi sceglie se approfondire o meno questa conoscenza. Coltivo molto il rapporto con chi mi segue, rispondo ai messaggi di tutti sperando sempre un giorno di guardare negli occhi ciascuno di loro. Perché in fondo un social network non potrà mai sostituire una stretta di mano e un abbraccio dato come si deve.
L’essere considerato l’autore più importante d’Italia in questo momento sarà un vantaggio o un peso per la tua carriera da artista?
Nell’annunciare l’uscita del mio nuovo singolo attraverso le mie pagine Facebook e Twitter, ho scritto che “torno con le spalle un po’ più pesanti, ma di un peso piacevole”! Sento il peso di quanto raggiunto finora, sento sempre il peso di confermarmi come autore e compositore con una canzone di prossima uscita, sento il peso degli scettici e di chi mi vede solo nella veste d’autore. Sicuramente oggi sono più conosciuto di quanto lo fossi cinque anni fa, sia tra il pubblico che gli addetti ai lavori. C’è chi continuerà ad apprezzarmi solo come autore, chi magari mi scoprirà e apprezzerà anche nella veste di cantautore, chi continuerà ad essere indifferente alla mia scrittura. Cerco di vivere il tutto con serenità, per quanto sia di base una persona ansiosa. Questo album è una nuova avventura, un nuovo tassello innanzitutto per me stesso in quanto essere umano.
Sei mai stato deluso umanamente da qualche artista per cui hai scritto?
Si dice da sempre che le delusioni facciano parte della vita e che siano il rischio che corri quando ti relazioni a qualcun altro. Per cui ti ho già risposto.
E invece il contrario? Qualcuno che non credevi fosse così simpatico?
Anche questa è un’eventualità che può verificarsi.
Se potessi vivere per un giorno la vita di un altro, chi sceglieresti?
La vita di uno dei miei due gatti (Svirgolo e Puzzola), per rendermi conto a pieno di quanto è grande l’amore che sono capaci di darmi incondizionatamente.