Dott.ssa Nadia Pastrone, il 2014 segna i 60 anni dalla nascita del CERN, lei che lo vive, che lo conosce e che lo frequenta ci può dire che cosa è veramente il CERN?

Il Cern è il più grande laboratorio al mondo dove si può condurre ricerca fondamentale della fisica delle particelle. Al Cern sono presenti quei grandi macchinari, gli acceleratori di particelle, che sono in grado di accelerare protoni ed elettroni, fino quasi alla velocità della luce, la cui collisione serve per studiare i costituenti fondamentali della materia. Uno degli impieghi che deriva dall’utilizzo di questi acceleratori è l’oncologia, come ad esempio in un laboratorio di Pavia dove si fanno trattamenti con protoni e ioni carbonio per le cure di tumori molto particolari.

Quindi al Cern non si ricerca solamente la particella di Dio o non si lavora solo sulla conoscenza fine a se stessa, gli studi condotti riescono a migliorare la vita di tutti giorni delle persone comuni?

Come è noto al Cern sono state gettate le basi per quello che è poi diventato il web, internet, la rete. Che poi queste scoperte siano conseguenza dello studio della fisica delle particelle, questo va rintracciato nello scopo per cui il Cern è nato.

Ecco dottoressa Patrone, veniamo alla nascita del Cern: l’obiettivo dei 12 stati membri che crearono questo immenso centro di ricerca non era solo scientifico, era presente una forte componente politica che si prefiggeva, a pochi anni dalla fine della seconda guerra mondiale, di riportare al dialogo nazioni precedentemente opposte, fazioni contrastanti. Quel sogno di pace veicolata dalla scienza a che punto è? È un sogno realizzato?

Il sogno può dirsi realizzato a pieno titolo, durante la guerra fredda il Cern era l’unico luogo al mondo dove russi e americani collaboravano per uno scopo comune, oggi scienziati palestinesi ed israeliani fanno lo stesso, così come iraniani e pakistani. Circa 15mila persone provenienti da tutti i paesi del mondo si ritrovano al Cern per lavorare insieme e malgrado incomprensioni e difficoltà di lingua c’è la soddisfazione di lavorare tutti per lo stesso fine.

 Non esiste un alter ego del Cern al di là dei confini europei?

Esiste in America un progetto simile e va ricollegato al FermiLab, dove c’era un grande acceleratore spento qualche anno fa. Ora i cinesi stanno pensando di costruire la prossima macchina acceleratrice ma strutture equivalenti al Cern ancora non esistono.