Prendete una band che gode di infinità credibilità nella scena indie e mettetela in un teatro. Ne verrà fuori una miscela esplosiva di contrasti tra diversi linguaggi (dal fumetto al musical) in grado di smuovere i ragazzi dalle loro poltrone di casa fino a quelle del Teatro Vascello. Scopriamone di più con questa intervista alla band.

Partiamo dal titolo dello spettacolo. Perché “Cinque” ragazzi e perché “Musical Lo-fi”?
È  una questione estetica. In questo musical, tratto dal fumetto che porta lo stesso titolo e che ho scritto e disegnato una ventina d’anni fa, 
Non c’è niente di quello che puoi immaginare. È qualcosa che ha a che fare con il teatro contemporaneo. Tutto succede con semplicità e senza sovrastrutture. Per questo Lo- fi. È un’’esperienza unica per chi lo fa e per lo spettatore.

Come è avvenuto l’incontro con la regista Eleonora Pippo?
In una dark room, a Milano. A lei piaceva dare ordini. Io ero lì per caso, con una amica a cui piaceva essere legata. Mi è piaciuto subito il modo di fare di Eleonora. Poi ho saputo che era una mia fan e per quello non si permetteva con me cose che con gli altri faceva con naturalezza.

Cosa ci dobbiamo aspettare dalle sortite di Mellon Mood e Il Pan del Diavolo?
I gemelli e i due rocker di Palermo entrano proprio nel tessuto narrativo dello spettacolo. È un musical. Vive di questo. Storia e musica.

Per la notte Halloween cosa bolle in pentola?
Il 31 ottobre saremo in teatro a Milano, all’Elfo. Vorremo fare una festa. Sospesa fra realtà e finzione. Un gioco con il pubblico. Normali vestiti da mostri, morti viventi che si fingono vivi, mostri vestiti da normali e poi alla fine un nostro live unplugged.

Qual è lo stato di salute della scena indie italiana?
Mi hai preso per un medico? Io sono un clown. Ok, la scena indipendente italiana è la più vivace del pianeta.

Andreste mai al Festival di San Remo?
Sì, ci andremo quest’anno. Come ospiti. Sono interessati ad avere dei morti viventi sul palco. Non vogliono discriminare nessuno. È la politica che entra nella musica. L’Italia.

E come giudici di X-factor o The Voice?
Lì invece è puro mercato. E per i ragazzi morti il mercato è una cosa particolare. Non rispetta le regole del consumo tutto e subito. Quindi no.

Chi sono gli zombie del nuovo millennio?
Non conosco bene i nuovi ma quelli che conoscevo sono ancora tutti morti.