Poche ore prima del summit Onu che martedì, alla presenza di 125 capi di Stato e di governo, aprirà il negoziato sulla difesa dell’atmosfera che terminerà a fine 2015 a Parigi, ha visto la luce una mobilitazione popolare che sta mettendo in fermento gli ambientalisti di tutti i continenti.
Oltre tremila manifestazioni sono state organizzate per oggi in 150 Paesi: da Delhi alle campagne della Papua New Guinea, da New York a Rio de Janeiro.
Tra i promotori di questa nobile quanto inedita iniziativa, c’è 350.org, il gruppo a cui fanno riferimento climatologi del peso di James Hansen e che trae il nome dal suo intento: ricondurre la concentrazione di CO2 in atmosfera a 350 parti per milione.
All’inizio dell’era industriale erano 280. Oggi – a forza di bruciare combustibili fossili e tagliare foreste – abbiamo superato l’incredibile quota 400, un limite che ci sposta indietro nel tempo facendo tornare al periodo in cui la tigre dai denti a sciabola si muoveva più a suo agio degli umani e i mari erano più alti di 25 metri.
E’ impossibile tentare di indovinare quante persone, oggi, si ritroveranno in piazza. Secondo alcune stime saranno almeno un milione.
Marceranno i Maasai in Tanzania,per proteggere dalla desertificazione le terre nel Serengeti, al confine tra Vancouver e Seattle si formerà un muro umano per simboleggiare l’unione in grado di sconfiggere un inquinamento che non ha barriere.
Hanno detto sì e scenderanno in Piazza nella loro città di riferimento, prendendo dunque parte alla più grande manifestazione per il clima mai organizzata, il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki Moon, Leonardo Di Caprio, Brad Pitt, Desmond Tutu e Lionel Messi.
Piazza principale di un evento mondiale sarà New York, in Italia sono previste manifestazioni nelle città più importanti. A Roma l’appuntamento – promosso da Power Shift Italia, Italian Climate Network, Legambiente, KyotoClub in collaborazione con Avaaz Italia e con l’adesione di Wwf e Oxfam – è alle 15 di oggi, con partenza dal Colosseo.
La manifestazione ha come obiettivo quello di accelerare il passaggio all’efficienza energetica, alle fonti rinnovabili e al recupero dei materiali utilizzati.