Una campagna contro la Sla. L’iniziativa, l’idea, di per sé è stata nobile. Si chiama Ice Bucket Challenge ed è una campagna virale lanciata per attirare l’attenzione sulla Sla, una malattia rara di cui in Italia si è parlato soprattutto per il tragico destino toccato a Borgonovo, ex calciatore della Fiorentina, che ne è stato colpito.
La campagna consiste nel postare sui social network un video “amatoriale” in cui il vip in questione viene ripreso negli istanti in cui si versa addosso una secchiata d’acqua gelata e subito dopo chiama in causa altri due personaggi che avranno quindi l’onore di fare lo stesso.
Il Fatto Quotidiano in edicola oggi, mette in evidenza come la grancassa mediatica che si è sviluppata attorno a questa nuova moda, non vada purtroppo di pari passo con una raccolta fondi ancorata ad una cifra risibile, soprattutto se rapportata al clamore che ha circondato l’iniziativa.
E allora viene il dubbio che queste secchiate d’acqua, che hanno tirato in ballo Renzi, e che forse riguarderanno addirittura Obama, si siano trasformate in una goliardica sfida di gavettoni tra vip, con giardini curatissimi da mostrare sullo sfondo di ville con piscina e fisici scolpiti da far invidia a Rocky.
Non è possibile scambiare la ricerca son un gavettone di Ferragosto. Dissacrare è bello, ridere pure, ma c’è un limite che non può essere oltrepassato. Giorno dopo giorno, si è persa per strada l’attenzione che dovrebbe essere indirizzata alla malattia, a chi ne soffre, a chi è costretto a combatterci giorno dopo giorno, magari a vedere una persona cara sepolta nel proprio stesso corpo.
L’iniziativa che sta caratterizzando l’estate, non è tanto diversa dalla campagna sulle banane . Almeno questo, è quello che sembra. Soprattutto in Italia. Renzi si è versato un secchio di acqua gelata in testa, ma le donazioni raccolte nel nostro Paese nell’ultimo anno ammontano a 38.000 euro…