I romani vogliono la tangenziale green? Pare proprio di sì, visto che gli amministratori capitolini stanno viaggiando verso un progetto dal pollice verde.

Un’opera green per riqualificare il vecchio e ormai obsoleto nastro d’asfalto del vecchio tracciato della Tangenziale Est da Batteria Nomentana fino alla stazione Tiburtina, ora sostituito dal nuovo percorso interrato. Un po’ come accaduto a Manhattan, con l’High Line Park  realizzato al posto di una ferrovia sopraelevata in disuso oppure come il Parco del Turia di Valencia cresciuto su quello che era il letto del fiume Turia.

Con influenze che rimandano  ai jardins partages di Parigi, ai community gardens di Londra, ai giardini pensili delle megalopoli asiatiche come Singapore.

L’High Line di Roma, ne dà notizia l’edizione odierna del quotidiano Il Tempo,  sarà lunga 1.700 metri e larga 20 ( 40mila metri quadri) con orti urbani, campi di calcetto, tennis e bocce, uno skate park, un vigneto, un meleto per la gioia di nonni, bambini, famiglie e soprattutto dei residenti della zona che per anni si sono trovati a convivere con la trafficatissima arteria stradale.

Si tratta di un progetto  tanto ambizioso quanto rivoluzionario che prende il nome di “Agricoltura urbana in Tangenziale – Coltiviamo la città“, messo a punto dall’architetto canadese Nathalie Grenon dello studio Sartogo associati, sostenuto da Campagna Amica della Coldiretti e realizzato insieme a professionisti e cittadini romani.

L’idea è stata presentata ieri in un convegno che si è svolto  all’Orto botanico di Roma. L’architetto Grenon ha spiegato che la tangenziale è la porta di Roma, e arrivare in una città e trovarsi di fronte a tale degrado è indegno di una capitale europea.

Da qui la richiesta all’amministrazione comunale di rinunciare all’abbattimento del tratto sopraelevato, proprio come accaduto a New York per la High.

Su quel tratto di strada, si legge ancora sul quotidiano “Il Tempo” si potrebbero realizzare parchi e una pista ciclabile, e al di sotto posti auto per i residenti, creando una barriera «green» tra il quartiere e la stazione che a breve vedrà il passaggio di 400 treni tav e migliaia di passeggeri ogni giorno.