Un investimento pari all’1,25% del suo prodotto interno lordo, una spesa procapite annua per studente che non arriva a 9mila dollari. Stiamo parlando dell’Italia, della mole dei suoi investimenti nell’ambito della ricerca scientifica e della valutazione che fa dei suoi ricercatori. Eppure, la conclusione ha del miracoloso, il nostro sistema risulta efficiente, i nostri scienziati più che validi e il rapporto tra risultati ottenuti e soldi spesi molto buono inquadrandoci al terzo posto della classifica internazionale, subito dietro a Regno Unito e Canada e davanti agli Stati Uniti, che sono addirittura ottavi. Questo in una classifica voluta dal governo inglese, pubblicata da Elsevier e che ha avuto ampia eco sulla rivista Nature. Sulla stampa italiana ci si guarda bene dal pubblicare qualche buona notizia relativa al sistema universitario, impegnati come sono a rilevarne le beghe e le magagne, in un clima che, tra l’altro, non fa che peggiorare e rilevare un dato su tutti:  lo stesso governo Monti, che pure, a cominciare dal premier, aveva tra i ministri un buon numero di professori universitari, ha ridotto i fondi alla ricerca al minimo storico. Di questo passo tra qualche anno non saremo più al terzo posto nella classifica Elsevier.

Alcune realtà emergenti, in ambito accademico, tentano però di dare una sterzata decisiva per uscire da un’impasse che è divenuta troppo lunga: l’Università Niccolò Cusano crede fortemente nella ricerca scientifica. A riprova di questo, l’importante investimento economico rivolto alla creazione di un nuovo laboratorio di ricerca di Ingegneria all’interno del campus dell’Ateneo capitolino.  E’ l’Ing. Federica Trovarusci, docente dei corsi di Laurea in Ingegneria Civile e Industriale dell’Unicusano, in particolare di Ingegneria delle Materie Prime e Scienze e Tecnologia dei Materiali, attività a forte carattere sperimentale, a presentare la nascita del nuovo laboratorio di ricerca di Ingegneria all’interno del Campus dell’Università Niccolò Cusano:  “Stiamo allestendo un laboratorio in grado di competere non solo a livello nazionale ma anche con altri famosi centri di ricerca europei – racconta con orgoglio l’Ing. Trovarusci – la cosa fondamentale e nuova di questo laboratorio è che rispetta l’originale anima telematica dell’Unicusano”.

Gli studenti che verranno al campus Unicusano potranno utilizzare il laboratorio per attività didattiche o per le loro tesi sperimentali ad esempio attraverso la piattaforma telematica dall’Unicusano, potranno usufruire delle attrezzature presenti nel laboratorio. In sostanza, questo significa che anche gli studenti fisicamente lontani da Roma potranno seguire, naturalmente con la supervisione del docente sempre presente in laboratorio, tutto lo svolgimento delle prove, potranno scaricare dalla piattaforma tutti i dati di output della macchina per poterli elaborare e arrivare quindi ai risultati della propria ricerca”.