Il Giffoni film festival ha una forza particolare nel panorama cinematografico, perché l’intensità delle emozioni del grande schermo vengono adattate alla sensibilità dei bambini. Non mancano mai i momenti di grande commozione, come nel caso del documentario russo “Linar”, presentato in quest’ultima edizione, che ha ricevuto il premio Bambino Gesù, conferito dall’ospedale pediatrico di Roma. La storia di un bambino di 5 anni, bisognoso di un trapianto di cuore, non poteva passare inosservata agli occhi dei professionisti che quotidianamente a Roma accolgono e curano migliaia di minori. Un documentario che con grande delicatezza ci racconta la vita che questo piccolo eroe trascorre quotidianamente nel reparto di pediatria del Centro di Chirurgia Cardiovascolare Bakoulev di Mosca. Vive li da un anno perché in Russia una legge del 1993 proibisce i trapianti di cuore nei bambini. Nell’assurdità della situazione legislativa che non cambia, le condizioni di salute del bambino peggiorano. A sbloccare una situazione sempre più drammatica, ci penserà lo stesso governo russo, con uno stanziamento che consentirà l’operazione in un ospedale italiano. La giovane regista russa Nastia Tarasova, ha dichiarato di aver voluto realizzare questo film nel momento in cui ha osservato la foto di Linar che giocava nell’ospedale. In merito al divieto di effettuare trapianti ha spiegato quali sono i motivi che hanno generato questa scelta normativa:”Asportare organi dai bambini, anche con il consenso dei genitori, è un atto perseguito dalla legge. È assolutamente impossibile certificare la morte cerebrale di un bambino e poi trapiantarne gli organi. In Russia, ogni anno cinquemila pazienti hanno bisogno di trapianti, e il 30% sono bambini. La maggior parte di questi bambini muore. Il cuore, può essere trapiantato a un bambino solo da un altro bambino. Non si sa quando il trapianto per bambini diventerà possibile in Russia. Gli specialisti che abbiamo consultato nel corso della ricerca che abbiamo compiuto su questo argomento, elencano un certo numero di ostacoli sulla strada che dovrebbe portare al compimento di questo processo. Uno di questi ostacoli è la carenza di apparecchiature di alta precisione che possano certificare la morte del donatore. Un altro pericolo è l’aumento della corruzione. Nel peggiore dei casi, eliminare il divieto del trapianto per bambini potrebbe provocare sequestri di bambini per avere gli organi. Il sistema deve essere pensato perfettamente prima di essere effettivamente attuato. ” Alla perfezione dovranno pensare i burocrati di stato, le immagini di questo film ci faranno riflettere sulla forza dei bambini e sull’importanza di proteggerli.