Chi?
Giuliano Dottori, milanese da quasi sempre. Sono un cantautore, musicista e produttore con tre dischi all’attivo e svariate collaborazioni sia in ambito indie che in ambito mainstream.  

Che cosa?
Amo particolarmente il folk nelle sue più varie e nobili accezioni, da quello americano alle sue declinazioni italiane, passando attraverso contaminazioni, specialmente con la psichedelia e la musica classica contemporanea.

Quando?
Il mio nuovo disco “L’arte della guerra vol. 1” è uscito il 1 aprile scorso. Si tratta del primo capitolo di un doppio album concepito fra il 2011 e il 2012, uscito per l’etichetta Musica Distesa, fondata insieme a mio fratello e legata all’esperienza del Festival omonimo, di cui sono direttore artistico dalla prima edizione del 2007.

Dove?
Attualmente sono nel mio studio (jacuzistudio.tumblr.com) a finire le registrazioni del volume 2. Ad agosto comincio la produzione artistica di tre nuovi dischi. In autunno invece riprenderò il tour de L’arte della Guerra e sarò nuovamente su e giù per l’Italia a suonare.

Perché?
Come è noto la musica è il linguaggio dell’inesprimibile. Io so che – al di là della fortuna che ho avuto nel poterlo studiare sin da bambino e del fatto che sia da più di dieci anni la mia attività lavorativa – questo linguaggio è una costante della mia vita, presente nei momenti difficili e in quelli gioiosi. Una sorta di isola privata in cui nascondersi, ma che può trasformarsi nel giro di pochi minuti in una fantastica location per una festa condivisa.

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