Sette agosto 2013, estratto di un articolo pubblicato dal Fatto Quotidiano: “Dieci giornate di squalifica per insulti razzisti. E’ la stangata inflitta a Gaetano Iannini, giocatore del Matera (club che milita nella serie Dilettanti), colpevole di aver rivolto un “epiteto insultante espressivo di discriminazione razziale” ai danni di un giocatore avversario. L’episodio si è verificato domenica scorsa 4 agosto, durante la partita Sud Tirol – Matera, valida per il primo turno eliminatorio di Coppa Italia”.

E ancora, andando a ripescare qualche notizia qua e là, a proposito di squalifiche legate alle discriminazioni razziali perpetrate da tesserati o da tifosi.

” Quei cori razzisti contro i napoletani non sono andati giù nemmeno alla procura federeale che, dopo la partita, ha acquisito il materiale audio e video per decidere quale provvedimento prendere e alla fine, ha punito i tifosi, squalificando la curva cosideta “secondo anello blue” del Milan”. Era il 23 agosto del 2013. Tanti sono stati i tifosi spesso finiti nell’occhio del ciclone per qualche coro o qualche espressione un po’ più colorita.

Adesso la domanda sorge spontanea: Tavecchio, il padrone del calcio italiano in pectore, chi lo squalifica?  E’ l’uomo che 18 squadre di serie A su 20 hanno scelto per affidargli la guida del nostrano movimento pallonaro. Ma Carlo Tavecchio, favorito alla corsa come prossimo presidente della Federazione, è incappato ieri in una gaffe grottesca: “Gli stranieri mangiavano banane, ora giocano titolari”.

Succede venerdì 25 luglio mentre il favorito alla presidenza Figc interviene all’assemblea dei dilettanti. Parla dei troppi calciatori stranieri, spesso non all’altezza, che giocano nei nostri campionati. Tema serio, ma che Tavecchio liquida così: “Le questioni di accoglienza sono una cosa, quelle del gioco un’altra. L’Inghilterra individua dei soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare, noi invece diciamo che ‘Opti Poba’ è venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così. Nel calcio inglese deve dimostrare il suo curriculum e il suo pedigree”.

La sala resta di stucco, e non manca un certo imbarazzo. Quando, dopo qualche ora, gli viene fatto notare il tutto prova a scusarsi:
“Le banane? Non mi ricordo neppure se ho usato quel termine, e comunque mi riferivo al curriculum e alla professionalità richiesti dal calcio inglese per i giocatori che vengono dall’Africa o da altri paesi”.
Facevo riferimento al calcio inglese che sugli extracomunitari ha regole precise: prima di giocare devono mostrare un curriculum di professionalità prestata nel loro paese altrimenti non vengono accettati . Se qualcuno ha interpretato il mio intervento come offensivo, me ne scuso”.

Ok, ma adesso viene da chiedersi una cosa: “Tavecchio, chi lo squalifica?”