Un fulmine a ciel sereno? Forse. Di sicuro una presa di posizione netta, destinata a far discutere tutti gli abitanti della capitale: appassionati di calcio e non solo.
“Il progetto dello stadio della Roma a Tor di Valle produrrebbe un ecomostro”. Questa è la nettissima presa di posizione di Legambiente, che proprio ieri, in Campidoglio, ha mostrato un dossier chiedendo al comune di intervenire subito per fermare questa operazione, affidata, almeno nelle intenzioni, al costruttore Pernasi.
La denuncia di Legambiente, in merito al nuovo impianto giallorosso, è più che pesante: “Accanto al progetto per lo stadio sono spuntati uffici per 920.000 metri cubi, costruzioni alberghiere per 42.000, ristoranti e bar per 62. Una operazione immobiliare da 700 milioni di euro dai contorni pochi chiari”.
E ai romani cosa ne verrà in tasca? Secondo Legambiente, nulla: “I cittadini in cambio non avranno nessun servizio, anzi la mancanza di trasporti adeguati produrrà ingorghi e disagi nella zona”.
L’invito al comune è schietto: “E’ chiaro”, dice Edoardo Zanchini al Messaggero, “Che questo è un corto circuito su cui il comune deve intervenire perché Pernasi sta avendo troppi benefici”.