L’Università degli studi N. Cusano sbarca in Giappone e lo fa partecipando all’ISA World Congress of Sociology di Yokohama (13-20 luglio), dove sarà rappresentata da un suo docente, il Prof. Marxiano Melotti, titolare delle cattedre di Storia dei processi formativi e Sociologia dell’educazione presso l’Ateneo di Via Don Carlo Gnocchi 3. Nel corso del convegno, in qualità di professore Unicusano, Marxiano Melotti presenterà due relazioni:

Festivals e rievocazioni storiche: il turismo al tempo dell’edutainment

(Festivals and Living History. Tourism in the Age of Edutainment)

I festivals di “living history” costituiscono forse uno degli aspetti più interessanti del nuovo turismo culturale e della nuova cultura turistica basata sui festivals. In essi vediamo agire innovativi processi di costruzione identitaria individuale e collettiva; forme di interazione complessa tra re-enactors, turisti e comunità locale; strategie di marketing territoriale e turistico e nuove forme di valorizzazione dell’heritage. Al tempo stesso però vi possiamo individuare alcune delle caratteristiche salienti della società e del turismo della tarda-modernità: il consolidamento di forme di leisure, turismo e fruizione culturale che interconnettono aspetti educativi e di intrattenimento; la crescente perdita di conoscenza storica;  il bisogno crescente di autenticità storica e territoriale e l’accettazione di nuove forme di autenticità relativa.

I festival di living history costituiscono un efficace strumento di governo del territorio e di sviluppo turistico in quanto in grado di rispondere alle esigenze di diverse tipologie di turismo. In molti contesti – è il caso dell’Italia –  le amministrazioni locali e gli studiosi appaiono però incapaci di accogliere appieno l’apporto innovativo di queste attività e non le supportano adeguatamente. D’altra parte la “serialità” dell’autenticità locale, dei festival locali e della nuova cultura slow, così come l’incapacità di gestire adeguatamente l’edutainment, rischiano di soffocare non solo la potenzialità della living history, ma, più in generale, di tutta la cultura turistica legata ai festival.

Patrimonio culturale e e turismo sensoriale: il lungo cammino oltre la post-modernità

(Heritage and Sensory Tourism: The Long Way Beyond Post-Modernity)

L’attenzione crescente agli aspetti sensoriali ed emozionali nel turismo riflette senza dubbio le profonde trasformazioni culturali della tarda modernità e, in particolare, delle società più legate ai modelli di consumo occidentali.

Questa attenzione comporta – e al tempo stesso riflette – una nuova concezione dell’autenticità, di tipo ibrido e relativo, più orientata in senso emozionale ed esperienziale e meno legata ad aspetti contenutistici e materiali.

Questo cambiamento comporta degli effetti particolarmente significativi nel campo del turismo culturale e archeologico: musei tattili e sensoriali, installazioni luminose e olfattive, attività di living history, così come attività di consumo e di leisure orientate al recupero di una supposta autenticità storica e territoriale e caratterizzate da forme di tematizzazione storica, stanno trasformando profondamente il nostro rapporto con l’heritage e il passato.

Ci troviamo tuttavia in una fase storica di possibile cambiamento culturale, in cui, tanto a causa della crisi finanziaria quanto per le specifiche caratteristiche del sempre più importante turismo asiatico, l’attuale impostazione sensoriale liquida e “post-moderna” potrebbe essere superata da un ritorno a caratteristiche “solide” e materiali.