L’abbraccio tra David Luiz e James Rodriguez. L’immagine più bella di tutti i mondiali. L’arbitro ha appena fischiato la fine. Dopo cinque minuti di recupero tra paura e sofferenza, il sogno del Brasile di vincere in casa il sesto campionato del Mondo di calcio prosegue.
Nello stadio si scarica l’adrenalina. L’ansia si trasforma in delirio. In campo e sugli spalti è festa grande per i verdeoro, che ora in semifinale se la dovranno vedere con la Germania, privi di Thiago Silvia, squalificato, e dei “Neymarketing”, che si è infortunato e che ha finito in anticipo il proprio mondiale.
Da una parte i vincitori brasiliani. Dall’altra gli sconfitti colombiani. Che escono a testa alta, dopo aver stupito e sorpreso il pianeta del pallone. Tra di loro, uno in particolare, l’attuale capocannoniere della competizione, ha letteralmente incantato.
Si chiama James Rodriguez. Ha la faccia da bambino e i piedi da fenomeno. E’ in lacrime, come una intera nazione. Piange davanti ad un sogno che si è appena infranto. La sua disperazione sportiva, però, non passa inosservata. David Luiz, eroe della serata brasiliana, lo vede. Lo rincorre. Lo raggiunge. Lo abbraccia. Lo indica a tutto lo stadio. Come a dire, “Applauditelo, applauditeli. Hanno dato tutto e meritano l’onore delle armi”.
Una consolazione magra per James e per i suoi connazionali. Ma un grande gesto che riconcilia con il mondo del calcio tutti quegli appassionati stanchi dei Blatter e dei Platini, dei Galliani o dei Lotito. Appassionati che vivono di emozioni come queste. Non di chiacchiere propagandistiche. Bilanci. O strategie più o meno vincenti.