Maria De Filippi lo ha lanciato nel suo talent e Ornella Vanoni gli ha prodotto l’album. Passa attraverso due grandi donne la carriera di Paolo Macagnino che pubblica il suo disco d’esordio, “Universi Paralleli”, poche settimane dopo aver partecipato all’ultima edizione di “Amici 2014”. Ora il cantautore pugliese è pronto a far ascoltare la sua musica all’Italia e le sue parole… ai lettori di TAG24.

Partiamo dalle radici. Sei salentino, quanto influenza questo la tua musica?
Tantissimo. Dalla mia terra sono usciti nomi pazzeschi e questo è uno stimolo a far bene. Quante regioni possono dire di avere artisti come i Negramaro, Emma Marrone, Caparezza, Antonio Maggio o Checco Zalone?

Hai parlato spesso delle tue umili origini e di come ti siano servite a fortificarti. Cioè?
Mia mamma è casalinga e mio padre lavora a scuola. Siamo una famiglia normalissima che ha vissuto, come tante altre, le difficoltà create dall’euro. Dagli insegnamenti dei miei genitori e dai loro sacrifici, però, ho preso dei valori sani e la consapevolezza di quanto sia importante trattare le persone con rispetto.

Sempre tu racconti che hai affrontato il provino di “Amici” sapendo che eri un po’ fuori contesto là. Cosa ti ha spinto a farlo lo stesso?
Perché è l’unica vetrina in grado di darti visibilità in Italia. Non essere un cantante pop tradizionale, comunque, si è rivelato un’arma vincente perché mi ha dato quella marcia in più che mi ha fatto arrivare fino alla fine.

Qual è il ricordo più bello che ti porti dentro da questo talent?
I complimenti del Maestro Peppe Vessicchio e i duetti con Gigi D’Alessio, Fracesco Renga e Emma

E il più brutto?
Non ce n’è solo uno. Vivendo 24 ore al giorno insieme ad altri ragazzi, è normale avere qualche dissapore. Posso dire però che ogni brutto ricordo mi aiuta a crescere.

A luci spente che tipo è la Vanoni?
È una comica nata, ha una personalità ribelle e crede fortemente in me. Sono tutte componenti che me la fanno amare molto.

In “Ti dono la vita” parli di Medioriente. Non solo amore quindi?
Una persona attenta ai tanti stimoli culturali di questi anni non può pensare solo all’amore, sarebbe innaturale. Magari con un pezzo sulla guerra in Siria, invece, tanti giovani iniziano ad informarsi sul tema.

Hai seguito i Mondiali? Cosa pensi di un giovane come Balotelli?
Sinceramente non mi piace lo sport e non ne so molto di Balotelli.

Ti regalo un sasso. A chi lo tiri?
A tutti quelli che vivono in modo disonesto, dai mafiosi ai politici corrotti. È per colpa loro se famiglie semplici come la mia fanno tanta fatica a vivere.

Acquista UNIVERSI PARALLELI su iTunes