Togliere i ragazzi dalle strade? Sì ma mettendoli nella splendida cornice dell’Umbria. È la bellissima esperienza appena conclusa dell’Umbria Best March che ha visto come ospiti d’eccezione il pallavolista medaglia d’oro Jack Sintini, il sacerdote anticamorra Don Aniello Manganiello e il judoca campione olimpico Marco Maddaloni. Proprio quest’ultimo ce ne parla meglio.

Come sei entrato in contatto con l’Umbria Best Match?
I ragazzi dell’Umbria Best Match cercavano un atleta che potesse interpretare al meglio il loro messaggio di fondo e cioè la voglia di regalare due settimane di sport in Umbria ai ragazzi di Scampia. Chi meglio di me? Sono di quelle parti e continuo ad allenarmi là.

Che ruolo hai avuto?
Quello che dovrebbe avere qualsiasi campione, fare da guida a chi è più giovane e non ha ancora deciso quale strada prendere.

Lo sport che salva i giovani quindi. Con te ha funzionato?
Grazie al cielo sì, altrimenti non staremmo qui a chiacchierare. Sono stato fortunato non tanto per avere un talento, perché quello me lo sono coltivato giorno dopo giorno, ma per essere nato in una famiglia intelligente, che ha capito dove era meglio indirizzarmi.

L’impegno di Don Aniello Manganello ci dice che la chiesa può essere una valida alleata?
Io credo di sì. Quando siamo in difficoltà è a Dio che chiediamo aiuto perché il nostro spirito appartiene a lui. Nel caso specifico di Don Aniello, poi, si tratta di una persona straordinaria che lavora concretamente sui giovani strappandoli uno ad uno alla criminalità.

La filosofia del Judo è difensivista. Credi sia applicabile alla vita più in generale?
Lo spero. In fondo si tratta di una disciplina che spiega molto come vivere perché sfrutta la forza dell’avversario a proprio vantaggio sempre, come dicevi tu, solo per difendersi. Sarebbe bello se la gente “facesse Judo” in tutto no?

L’iniziativa a cui partecipi, tra le varie cose, cerca anche di valorizzare il territorio. Perché è un concetto così difficile da capire per noi italiani?
E’ un domandone a cui non so rispondere. Siamo nel 2014 e ancora non ci rendiamo conto di quante risorse abbiamo a disposizione, dal Colosseo a Pompei fino al cuore verde dell’Umbria. Il nostro paese è sempre sopravvissuto grazie a loro. Pensa se imparassimo finalmente ad usarle al meglio come fanno tutti gli altri paese europei…

Sei stato uno dei protagonisti dell’ultima edizione di “Pechino Express”. Ci racconti un episodio divertente che non è andato in onda?
Più o meno hanno mandato tutto in onda ma posso dirti che la notte, quando le telecamere si spegnevano, io e Massimo continuavamo a divertirci. Era una gara a chi mandava avanti l’altro a mangiare i cibi “curiosi” che avevamo davanti e chi vedeva per primo tutti gli strani animali che camminavano accanto a noi mentre riposavamo per terra.

Hai mai pensato ad un duo comico con Rosolino? Insieme eravate una specie di Sandra e Raimondo dello sport.
Magari proprio a un duo comico no ma sarebbe bello fare ancora qualcos’altro insieme in televisione. Di certo non faremmo nulla di serio.

E invece è serio il tuo rapporto con la musica?
Molto. Mi alleno sette ore al giorno e il tempo mi passa proprio ascoltando le canzoni. Adoro Eminem e il “nostro” Clementino ma mi piacciono molto anche i trailer dei film. Adesso ho nell’iPod quello di “Rush”.