Teatro, musica e danza sono ancora fruibili senza luce elettrica? Sembra proprio di sì a giudicare dalla Festa di Teatro Eco Logico. Si tratta di una kermesse di grandi spettacoli che si terrà dal 21 al 29 giugno nella suggestiva cornice di Stromboli. E’ l’occasione più unica che rara di tornare all’arte nuda e cruda, senza sovrastrutture di palchi, microfoni e luci. Un viaggio nel passato? “O forse nel futuro” spiega Alessandro Fabrizi, una delle menti creatrici dell’evento nonché attore, regista e insegnante autorizzato del Metodo Linklater. Lasciamoci guidare da lui alla scoperta della rassegna.
È evidente che nel nome “Festa di Teatro Eco Logico” ci sia già molto del vostro concept. Ci dici di più?
E’ esattamente così. “Eco” e “Logico” sono scritti staccati affinché diano letteralmente l’idea di relazione tra “logos”, cioè racconto, e “eco”, cioè casa. Gli artisti raccontano la loro proposta intrecciandosi al luogo in cui sono e, quindi, non aggredendo il pubblico con luci sparate negli occhi o decibel di volume.
Il fatto che tutti gli spettacoli siano gratuiti è una scelta che deriva dalla crisi?
Non direi. È più una naturale conseguenza dell’idea della rassegna che, non a caso, è chiamata “Festa” e non “Festival”. Si tratta di vedere Stromboli come un salone delle feste dove chi vuole può cascarci dentro senza nulla dovere. Solo a fine spettacolo chi vorrà potrà lasciare una donazione libera che aiuterà lo staff a rientrare dei costi organizzativi.
In un’epoca in cui la tecnologia la fa da padrona perché pensare a performance senza luci nè microfoni?
Io mi ricordo ancora come vivevamo senza cellulari ma applicarlo adesso sarebbe impensabile. L’evoluzione si impone e non c’è niente da fare ma ogni tanto si può almeno fare una pausa. L’elettricità negli spettacoli è arrivata solo nella seconda metà dell’ottocento ma è dal tempo di greci, e forse prima, che si intratteneva il pubblico. Ci tengo a sottolineare che quello che sembra volontà di guardare indietro per me è possibilità di intuire il futuro. Chissà, infatti, se dopo decenni di sovrastimolazione, la gente non tornerà alla necessità di avere arte più intima.
Chi sono i sognatori che hanno immaginato questa iniziativa?
Siamo in tre. Io, Leonardo Gambardella e Tommaso Capodanno. Recentemente si sono uniti a noi Marina Saracena, attrice ed ottima ufficio stampa, e Hossein Taheri, attore, regista e light designer. .Organizzo seminari a Stromboli dal 2005 alla fine dei quali è sempre prevista una performance. Un giorno ci siamo chiesti quanto sarebbe stato bello invitare anche altri artisti ad esprimersi in questo modo.
Qual è, secondo te, lo spettacolo da non perdere?
Sono tutti in luoghi diversi e a orari diversi. Ognuno è un’esperienza da non perdere. A sensibilità mia, sarà incredibile ascoltare le poesie di Emily Dickinson Ognuno sui vulcani davanti alle eruzioni vere di un vulcano vero ma anche ascoltare Nada voce e chitarra…
Come convinceresti un ventenne a venire a Stromboli?
Gli direi che gli propongo di vivere un’avventura, l’avventura di esperire l’arte senza filtri.
che bello! ci sono convenzioni con alberghi e navi per chi vuole andare alla festa
del teatro ecologico!