Francesco De Fina, neo laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli studi N. Cusano, racconta ai taccuini di Tag24 l’incredibile storia legata alla sua tesi di laurea. L’elaborato, incentrato sulla figura del Presidente della Repubblica, è finito sul tavolo di Giorgio Napolitano.
Dott. De Fina, partiamo dall’inizio, dall’argomento scelto e dal perché ha deciso di scrivere del Presidente della Repubblica.
«Intanto chiarisco che la scelta dell’argomento è stata sin da subito abbastanza complicata, anche solo considerando il fatto che, in quanto a materiale e fonti, sul Presidente della Repubblica non esiste molta letteratura in merito. Mi sono impegnato per circa due anni in un lavoro più giornalistico che bibliografico e ho deciso di mettere in evidenza i passaggi fondamentali che conducono un uomo a divenire un’istituzione».
Torniamo alla parabola che caratterizza la sua tesi intitolata “Il Presidente della Repubblica e l’istituzione del Quirinale”. Lei discute la tesi, si laurea e poi cosa succede?
«In sede di stesura avevo inoltrato una richiesta al Quirinale per poter accedere alla loro biblioteca. Per questioni di tempo ed opportunità non sono mai riuscito ad andare, anche perché risiedo e lavoro nella provincia di Reggio Calabria. Solo successivamente sono stato ricontattato dalla stessa biblioteca del Quirinale che mi invitava a mandare la mia tesi sia in biblioteca che all’attenzione del Presidente, in quanto sarebbe stata oggetto di studio e valutazione. Malgrado i problemi legati anche all’invio, alla fine sono riuscito a far recapitare la mia tesi a Giorgio Napolitano».
E dopo è arrivato l’ultimo colpo di scena.
«Esatto, il Presidente Napolitano mi ha inviato la risposta che ora vi leggo. “Gentile Dott. De Fina, il Capo dello Stato ha ricevuto copia della tesi che lei ha voluto gentilmente inviargli. A riguardo desidero ringraziarla a suo nome ed esprimerle i sensi del suo più vivo apprezzamento per le tematiche trattate. Lei certamente conosce lo spirito che anima il Presidente Napolitano verso le giovani generazioni e il suo convincimento che il loro contributo al rinnovamento della classe dirigente sia essenziale per il futuro dell’Italia. Il Capo dello Stato ha inoltre molto apprezzato l’impegno e la passione da lei manifestata per i temi trattati”».
Quando hai finito di leggerla cosa hai pensato?
«All’inizio ho pensato ad uno scherzo poi, leggendola e rileggendola, mi sono reso conto che era tutto vero. La notizia più bella mi è giunta dopo, quando ho saputo che la mia tesi sarebbe stata pubblicata tra i bollettini del Quirinale».