Ci si indigna. Si invocano rivoluzioni sociali e culturali. Ma alla fine, ognuno pensa a sé e cerca di salvarsi come può. Forse è per questo che in Italia le cose non vanno. Lo attesta una recente ricerca del Censis. Un italiano su quattro ha confessato di essersi rivolto a un politico per ottenere la soluzione di un problema. Trasformando, di fatto, un diritto in un favore.
Le cause che più recentemente portano i nostri connazionali a “Baciare le mano” sono molteplici: si chiedono favori a questo o a quel politico di turno per tutto.
Dall’ottenere un ricovero in ospedale (6,1%) alle preghiere per trovare un lavoro a un figlio o a un parente (5,2%), in particolar modo nel Nord Est e nel Centro.
Si idolatrano i mammasantissima della politica anche per accelerare la pratica della pensione (3,5%), nel Centro Sud, o addirittura per iscrivere il figlio a scuola (3,2%).
Nelle grandi metropoli il malcostume sembra più contenuto, nei paesi o nelle cittadine invece la conoscenza diretta di politici e funzionari comunali agevola i meccanismi clientelari (27,7%).
Negli agglomerati urbani con meno cinquemila abitanti, per garantire i diritti sul posto di lavoro spesso non si va dal sindacato, ma dal politico di turno (8,4%); Lo stesso meccanismo clientelare va in scena per ottenere un ricovero.
Nelle metropoli, invece, la “spintarella” in generale risulta meno efficace, mentre nelle cittadine di media grandezza, fino a 100 mila abitanti, ci si rivolge agli amministratori locali per avere un aiuto a trovare un impiego (7,7%).