L’Ing. Alessandro Toscano, ricercatore presso l’Università N. Cusano, parla ai taccuini di Tag24 della ricerca che sta conducendo e che riguarda l’invisibilità elettromagnetica ed acustica.
Tra le molteplici attività di ricerca che sta portando avanti l’UniCusano la sua sembra uscita da un libro di fantascienza. Può spiegarci meglio di cosa si tratta?
“Tutti quanti noi conosciamo il mantello dell’invisibilità di Harry Potter, o abbiamo letto nei fumetti di super poteri di questo genere da utilizzare contro i nemici di turno. In questo caso si tratta di una questione molto seria, di una ricerca universitaria applicata ed ospitata dall’UniCusano, ateneo di cui non posso che parlar bene per la serietà, il rigore e le opportunità che offre. Si tratta di realizzare il principio dell’invisibilità attraverso semplici strumenti. Per quella ottica può essere addirittura sufficiente la carta che viene utilizzata per imballare le uova di Pasqua. Può sembrare strano ma se noi disegnassimo opportunamente le confezioni che ricoprono le uova , sarebbe possibile realizzare qualcosa che rende invisibile alla radiazione elettromagnetica l’oggetto ricoperto”.
È quel tipo di materiale che fornisce il risultato finale da lei descritto Prof. Toscano?
“Le conoscenze umane in materia risalgono a solo pochi anni fa e si tratta di una combinazione del materiale e di come viene disegnata sopra il materiale stesso una struttura periodica, la cosiddetta pattern. L’interazione di queste due cose fa sì che l’onda elettromagnetica non risulti più visibile da un sensore qualunque”.
Quindi parliamo di sensore ma non di occhio umano?
“Non mi sembra opportuno entrare troppo nel tecnicismo ma posso dire che l’occhio umano è in grado di decodificare un segnale visivo, a sua volta formato da tante componenti. Attraverso la nostra ricerca siamo riusciti a nascondere all’occhio umano alcune di queste componenti, quando riusciremo a nasconderle tutte potremo parlare di invisibilità totale. Ora siamo nello stadio dell’invisibilità parziale”.
Una ricerca come questa che sviluppi può avere e in che campi può essere applicata?
“Può avere applicazioni importanti e dai notevoli ritorni sociali. Pensiamo ad esempio ai microscopi, che ci aiutano ad individuare l’infinitamente piccolo. Ad oggi ci sono ancora dei limiti ma attraverso l’applicazione di queste tecnologie, rendendo invisibile un oggetto, paradossalmente possiamo misurarlo meglio. Ne risulterebbero analisi cliniche molto più precise di quelle attuali. Ovviamente si può pensare anche ad applicazioni militari ma noi all’UniCusano diamo la precedenza all’impatto sociale delle nostre ricerche. Vorrei concludere dicendo che la N. Cusano ha dato al possibilità a due giovani ricercatori neanche trentenni, coordinati dal sottoscritto, di condurre questa ricerca. È motivo di orgoglio e soddisfazione”.