Le start-up italiane come medicina per guarire dal mal di crisi economica. In uno dei periodi più bui della storia economica europea, le nuove tecnologie rappresentano una risorsa importante di ripresa per il futuro anche se più di un problema si profila all’orizzonte. I dati parlano chiaro ed evidenziano come su circa 200 start-up la grande maggioranza di queste non riesce a trovare personale competente per avviare l’impresa. La ricerca, condotta da SWG per la Holding LVenture Group, si è prefissata l’obiettivo di esplorare il mondo delle nuove start-up concentrandosi su di un campione che ha permesso di scoprire alcune interessanti informazioni.

I dati

Il 78% delle nuove aziende non riesce a reperire personale idoneo e dotato delle giuste competenze, il 38% prevede di trovare nuovi dipendenti entro i prossimi sei mesi. La realtà purtroppo è un’altra e solo il 15% delle start-up assicura di aver trovato persone con le competenze giuste, mentre per il 65% i giovani con le competenze adatte non sono sufficienti per uno sviluppo imprenditoriale adeguato. Stando alle risposte degli intervistati la figura professionale più ricercata sono i programmatori e gli amministratori, che tuttavia risultano difficili per le imprese. Il risultato finale è evidente: è presente la buona volontà di investire in progetti innovativi, ma allo stesso tempo non può essere ignorata la necessità di investire maggiori risorse nella formazione dei giovani.