Metodo Montessori,  pressoché dimenticato in Italia, apprezzato all’estero, dove sforna guru, imprenditori di successo, creatori e figure professionali eccezionali. Ecco perché la maestra italiana per antonomasia è prepotentemente tornata alla ribalta. Molti se lo dimenticano. Eppure la scuola dovrebbe essere il luogo in cui educare nel miglior modo possibile gli uomini del domani.

Uno studio  importante, realizzato da alcuni statunitensi nelle ultime settimane, ha dato esiti decisamente sorprendenti: tra i mentori informatici della Silicon Valley, quelli che, per dirla con parole povere, dettano le regole di Internet c’è una caratteristica comune.

Hanno tutti la stessa maestra italiana. Hanno frequentato, cioè, istituti che fondano la propria essenza formativa sul metodo educativo concepito dalla pedagogista Maria Montessori, nata ad Ancona e vissuta tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima del secolo scorso.

Una educatrice che ha lasciato un segno indelebile nel campo della crescita e della formazione. Basti pensare che ad oggi gli istituti che adottano il metodo Montessori sono in tutto il pianeta più di ventimila.

E sfornano alunni di successo. Come i fondatore di Google, o Will Wright che ha rivelato di essersi ispirato al metodo Montessori nel concepire uno dei videogiochi di maggiore successo, The Sims.

O il fondatore di Wikipedia, Jimmi Wales e Jeff Bezos (inventore di Amazon). E ancora, Katharine Graham (proprietaria e direttrice del Washington Post), George Clooney, il Nobel per la fisica 2001 Eric Allin Cornell, Woodrow Wilson, ventottesimo presidente nella storia degli Usa, e molti altri ancora.

Il metodo Montessori, quindi, è tremendamente attuale. E soprattutto, vincente. È certificabile che un gran numero di nuovi imprenditori escono dall’esperienza degli studi sul metodo Montessori, grazie al quale hanno imparato a isolare e a dar seguito al filo della propria curiosità, fino a trarne una creatività efficiente.  Ricordando il celebre slogan Apple, questa è gente che non solo ha imparato presto a pensare in modo diverso, ma ha anche capito come agire in modo diverso.

Per comprendere davvero gli effetti di questo tipo di educazione, è importante dar spazio alle parole di quanti ci sono passati attraverso. Sergey Brin lo definisce “un’educazione che ti permette di analizzare le sfide da affrontare e ti dà il senso di libertà indispensabile per vincerle”. Jeff Bezos, riguardo all’approccio all’apprendimento della Montessori, racconta: “Il più delle volte finisci in un vicolo cieco, ma prima o poi uno di questi sentieri sfocerà in una luminosa autostrada”.

E’ assurdo pensare come il Metodo Montessori sia nato in Italia, sia stato incredibilmente apprezzato oltreconfine e dimenticato nel nostro Paese. Noi italiani, che dell’innovazione didattica dovremmo fare un vero e proprio fiore all’occhiello, non investiamo in questo campo continuando ad offrire realtà desuete e anacronistiche.

Le scuole Montessori sono 4500 negli stati uniti, 1140 in Germania, 800 Regno Unito ma soltanto 137 in Italia. Se vogliamo costruire un Paese diverso, è arrivato il momento di invertire la rotta. Ora. Domani, potrebbe già esser tardi.