Un insulto razzista a Mario Balotelli, proveniente da alcuni tifosi che si trovavano all’esterno del centro tecnico di Coverciano dove la nazionale è in ritiro per la preparazione al Mondiale. L’episodio si è verificato nel corso dell’allenamento mattutino degli azzurri su uno dei campi secondari dell’impianto. ”Negro di m…” il coro arrivato dall’esterno.

Il bomber del Milan prima ha fatto finta di niente, poi non senza interrompere l’allenamento, si è rivolto ai compagni dicendo: “Solo a Roma e Firenze succedono certe cose”. Di contro, all’interno di Coverciano,moltissimi bambini presenti nel centro tecnico federale hanno riempito di elogi e acclamato proprio Balotelli.

Ora, però, c’è da porsi una domanda. Siamo sicuri che questo sia razzismo? Perché nella mente, più che il termine “razzista”, la parola che più di ogni altra andrebbe utilizzata per uno che si sveglia la mattina, va a Coverciano, invece di cercarsi o di mantenersi un posto di lavoro, e non ha niente di meglio da fare che insultare Balotelli, non è “Razzista”, ma “Idiota”.

Perché se qualche parola di troppo può scappare allo stadio, quando magari il tifoso è in preda a quella “Tensione agonistica” che ottunde la mente e annebbia i ragionamenti, tutt’altro discorso è da fare quando si cercano così prepotentemente le luci della ribalta andando spontaneamente fuori dal centro tecnico in cui sta allenando la Nazionale per insultare un suo componente.

Iniziamo a dare alle cose il nome esatto: chi ieri a Coverciano ha insultato Balotelli non è un razzista, ma un povero mentecatto.