Quello che è accaduto ieri a Roma è sconcertante. Sotto ogni punto di vista. Imbarazzante è l’affresco italico che viene consegnato in mondovisione. Deprimente il modo in cui attorno a una partita di calcio possano trovare riferimento tutte quelle problematiche che affliggono il nostro Paese a 360 gradi.
Questa è la mia personalissima visione dei fatti. Ieri sera hanno dato tutti l’immagine peggiore di sé stessi. Iniziando da chi avrebbe dovuto garantire l’ordine pubblico. E che ha evidentemente fallito, perché è solo per un caso che ieri all’esterno dell’Olimpico non ci siano stati almeno tre-quattro morti. Spiegatemi come è stato possibile, ad esempio, che dalla curva assegnata ai sostenitori napoletani siano piovuti in campo fumogeni, petardi e altro: tutte cose che di norma devono essere sequestrate all’esterno dello stadio.
Le istituzioni, hanno fatto veramente una figuraccia. Con Renzi e Grasso in tribuna, a decidere se la partita si sarebbe o meno dovuta giocare è stato un ultras della squadra campana. Ma i giornalisti non hanno fatto di meglio. Visto che da ieri pomeriggio hanno iniziato a lanciarsi nelle ipotesi più svariate e nelle ricostruzioni più improbabili di quanto accaduto fuori dallo stadio. Creando confusione e paura. Scambiando ipotesi con notizie. Il pallone rotola e noi ci stiamo finendo dentro. Calciati chissà da chi all’incrocio dei pali di una porta ben lontana dalla civiltà.