Da tifoso della Lazio, è inutile nasconderlo, mi sento preso in giro. Da Edoardo Reja, che ora vuole convincermi che arrivare in Europa League sia una traguardo magnifico, quando lui stesso ha dimostrato negli anni di snobbare questa competizione, in cui ha sempre o quasi schierato le riserve, risparmiando i titolari per il campionato.
Da Lotito, che continua a comportarsi da padre padrone, facendo finta di non sentire una protesta pacifica ma dirompente, che sta portando il 99% dei tifosi della Lazio a disertare lo stadio Olimpico: lo dicono i numeri. Per match di campionato, partite ufficiali, si vendono al massimo 3-4 migliaia di biglietti. Per un evento amichevole, quello del 12 maggio, invece, i supporters del più antico club capitolino hanno già riempito lo stadio in ogni ordine di posto.
Da Tare, che ad inizio stagione parlava di squadra da terzo posto, salvo poi cambiare idea ed affermare che questo sarebbe stato un anno di transizione. Dopo aver spacciato Felipe Anderson per un fenomeno, dopo averci raccontato che Perea è il nuovo Cavani.
Smettetela di prendere in giro la gente laziale. Dirigenti e giornalisti vari. In molti, in questi giorni, stanno tentando di convincere il pubblico biancoceleste che sarebbe utile rinnovare i contratti di ultratrentenni come Biava, Dias o Mauri: l’abbraccio della mediocrità da cui sarebbe ora di liberarsi, investendo capitali importanti, magari spendendo quei quindici milioni di euro che sono entrati nelle casse della Lazio in inverno, con la cessione di Hernanes.
I tifosi Laziali stanno dando vita ad una forma di protesta epocale. Smettetela di prendere in giro la gente che con il suo amore vi dà il pane che mangiate. Smettetela.