Nemmeno lo scrittore Peter Kolosimo nel suo libro di fanta-archeologia “Non è terrestre” del 1969 riuscì ad ipotizzare quello che invece hanno scoperto gli scienziati della Pennsylvania State University. I ricercatori hanno infatti trovato tracce di vitamina B3 (niacina) in otto meteoriti, ricchi di carbonio, caduti sulla Terra qualche mese fa. La niacina non viene prodotta in modo autonomo dal corpo umano anche se è a tutti gli effetti un elemento essenziale per il metabolismo e deve quindi essere introdotta con l’alimentazione. I meteoriti sono, come è possibile leggere nello studio originale, di classe CM-2, ossia uno dei tipi più comuni di meteoriti che si trovano sul nostro pianeta Terra. I livelli della preziosa vitamina variano, su questi asteroidi raccolti, in base alla quantità di acqua contenuta nel loro interno. Gli scienziati sono propensi a pensare che la vitamina B3 sia giunta proprio attraverso asteroidi sul nostro pianeta. L’arrivo però di meteoriti di questo genere non è una completa novità. Già nel 1969 infatti (stesso anno dell’uscita del fantalibro di Kolosimo n.d.a) l’aminoacido “Isovalina”, molto raro in natura, giunse dallo spazio ancora una volta grazie ad un asteroide. Un aminoacido in grado, secondo gli studi del 2011, di essere utilizzato nel trattamento dell’epilessia. La notizia apparse sulla prestigiosa rivista Epilepsia consultabile anche on line.