Nella fortunata serie televisiva statunitense “Lie to me” il sagace protagonista Cal Lightman, riesce a smascherare i bugiardi grazie all’attenta osservazione del loro volto, oltre che dei loro gesti. Pochi sanno che il personaggio è stato ispirato da Paul Ekman, psicologo reale attualmente in attività, che ha ideato il metodo, usato nel telefilm, chiamato “Facs” e utile per smascherare chi mente sulla base delle espressioni del viso. Qualche giorno fa un gruppo di scienziati del Department of Electrical and Computer Engineering della Ohio State University è riuscito, grazie al Facs, a mappare ventuno diverse espressioni facciali, arrivando quindi ben oltre le sei emozioni di base a esse correlate dalle scienze cognitive: felice, triste, impaurito, arrabbiato, sorpreso e disgustato. Da quanto si legge dalla pubblicazione sulla rivista scientifica Pnas, alle sei classiche espressioni ne compaiono altre più complesse come l’essere “felicemente disgustati” o “tristemente arrabbiati”. Aleix Martinez, fra gli autori della ricerca ha commentato: “Abbiamo rilevato una forte omogeneità nel modo in cui persone di differenti origini muovono i muscoli facciali per esprimere ventuno categorie di emozioni” ed ha aggiunto come: “E’ sorprendente perché abbiamo dimostrato che queste ventuno emozioni sono espresse alla stessa maniera da quasi ogni individuo, almeno nella nostra cultura”. Gli scienziati hanno utilizzato un modello computazionale che, in futuro, potrebbe essere applicato anche per mappare le emozioni nel cervello con maggior precisione e forse anche nelle diagnosi di disordini mentali come autismo e disturbo da stress post-traumatico. La comunicazione non verbale rimane uno degli aspetti comunicativi maggiormente studiati in quanto coadiuvante del più classico linguaggio verbale; la sua peculiarità principale è data dal fatto che spesso si esprime involontariamente senza rendercene conto.
17 Apr, 2014 – 18:39
Dalla serie “Lie to me” alla realtà delle nuove espressioni facciali
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