L’ennesima debacle stagionale maturata in quel di Torino ha contribuito a dare l’ennesima picconata alla solidità della panchina laziale di Petkovic. Il tecnico ha di fatto le ore contate e potrebbe anche non arrivare alla sosta natalizia, check-point fissato dalla società dopo la sconfitta contro il Napoli di lunedì scorso. In caso di risultato negativo contro il Livorno, domenica prossima, l’esonero scatterebbe infatti quasi automatico. E’ un continuo ultimatum quello di Lotito e Tare, che anche ieri hanno resistito alla tentazione di sollevare la guida tecnica dal suo incarico, stando a quanto rivela stamattina Il Corriere dello Sport. Il presidente non era a Torino, ha visto la partita da Roma e al fischio finale era indiavolato. Ha sbollito la rabbia in serata, incontrando Tare a cena non appena il diesse è rientrato nella Capitale. Il secondo tempo ha fornito un barlume di speranza, ma la posizione di Petkovic è sempre più precaria e i bonus sono praticamente finiti. L’allenatore sull’orlo del baratro, in cui rischia di sprofondare anche prima dell’arrivo di Babbo Natale, è anche la conferma dell’edizione odierna de La Repubblica, secondo cui per la successione del tecnico di Sarajevo è corsa a tre: ai nomi sempre caldi di Reja e Bollini si aggiunge la novità della ultime ore, Mimmo Di Carlo (il tecnico di Cassino ieri era in tribuna all’Olimpico di Torino, intervenendo in esclusiva ai microfoni della web tv de Lalaziosiamonoi.it), più defilato ma non da escludere Simone Inzaghi. Si tratterebbe di traghettare la squadra fino al termine della stagione per salvare il salvabile, sempre che Yakin – il tecnico prescelto per il prossimo anno – non si liberi prima dal Basilea, con cui spera di staccare domani il pass per gli ottavi di Champions League. Del resto uno scossone appare inevitabile ad una squadra abulica e inconsistente: una volta vittoria nelle ultime 10 gare di campionato, la miseria di appena 3 punti raccolti nelle ultime 6, -10 dalla zona Europa League e appena +4 dalla Serie B, rendimento esterno disastroso (in campionato il digiuno lontano dall’Olimpico capitolino ha raggiunto i 7 mesi, appena 4 punti raccolti nelle 8 trasferte di questa stagione). E poi una difesa allo bando, un attacco spuntato che segna col contagocce e un caos tattico frutto dell’improvvisazione. Sconfortante la media punti (1,2 a partita) del 2013, anno disastroso sotto il profilo dei risultati se si esclude la Coppa Italia salva-stagione del 26 maggio. Troppo poco davvero, per fornire alibi credibili a squadra, tecnico e società, scrive lalaziosiamonoi.it
9 Dic, 2013 – 11:38
Petko ha le ore contate, tre in corsa per la panchina della Lazio
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