Il 19enne massacrato a calci e pugni in Inghilterra. Per l’omicidio di Joele Leotta sono indagati 4 lituani, che compariranno oggi davanti ai giudici della Medway Magistrates’ Court via videolink, come ha fatto sapere la polizia. Si tratta di Aleksandras Zuravliovas, di 26 anni; Tomas Gelezinis, 30 anni, Saulius Tamoliunas, 23 anni e Linas Zidonis, di 21 anni. I quattro dovranno rispondere anche di lesioni gravi ai danni di Alex Galbiati, amico fraterno di Joele, che nell’aggressione ha riportato lesioni al collo, alla testa e alla schiena, ma ora sarebbe fuori pericolo.
Joele e Alex erano arrivati a Maidstone il 14 ottobre: avevano trovato lavoro in un ristorante italiano gestito da napoletani, il Vesuvius: mille euro al mese, più vitto e alloggio. Nella serata di domenica 20 ottobre, i due ragazzi avrebbero avuto una discussione con altri giovani nel locale. Tutto sembrava finito lì, invece gli aggressori hanno aspettato che Joele e Alex tornassero a casa, per poi fare irruzione e pestarli con violenza inaudita. A quanto pare sarebbero 8 le persone che hanno partecipato alla spedizione punitiva, al grido di “italiani di merda, ci rubate il lavoro”. La polizia britannica, però, è cauta e avverte che “il movente razziale non è certo”. Come non è certo che “all’origine dell’episodio ci sia stata una disputa legata al lavoro”.
Il padre di Joele, raggiunto al telefono dalla stampa, invece dice: “So solo che è morto. L’unica cosa certa è che mio figlio è stato ucciso, che si tratta di omicidio. Sul movente non so esprimermi”.
Scioccata la comunità di Nibionno, in provincia di Lecco, da dove proveniva Joele. Il sindaco del paese ha definito “sconvolgente che un ragazzo lasci il proprio Paese per cercare un’esistenza libera e trovi la morte per opera di energumeni”. Il sindaco ha poi polemizzato con le autorità inglesi che hanno avvisato con ritardo quelle italiane.