28 Apr, 2025 - 18:01

Chi è Angelo Becciu e perché rinuncia al Conclave? Lo scandalo e la condanna

Chi è Angelo Becciu e perché rinuncia al Conclave? Lo scandalo e la condanna

Giovanni Angelo Becciu è una delle figure più controverse e discusse della recente storia della Chiesa cattolica.

Angelo Becciu: Età e origini

Cardinale sardo, nato a Pattada il 2 giugno 1948, la sua carriera ecclesiastica si è intrecciata con alcuni dei più delicati dossier vaticani degli ultimi decenni, culminando in uno degli scandali finanziari più gravi mai emersi nella Santa Sede. Negli ultimi giorni, il suo nome è tornato al centro dell’attenzione mondiale per la decisione, a sorpresa, di rinunciare a partecipare al prossimo Conclave, l’assemblea chiamata a eleggere il successore di Papa Francesco.

Una lunga carriera tra diplomazia e Curia

Becciu è stato ordinato sacerdote nel 1972 e, dopo la laurea in diritto canonico, ha intrapreso una lunga carriera diplomatica al servizio della Santa Sede a partire dal 1984. Ha prestato servizio in numerose rappresentanze pontificie in Africa, Oceania, Europa e Stati Uniti, ricoprendo ruoli di crescente importanza.

Sotto Giovanni Paolo II è stato nunzio apostolico in Angola e São Tomé e Principe, mentre con Benedetto XVI è stato inviato a Cuba. Nel 2011, sotto il pontificato di Benedetto XVI, è stato nominato Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, ruolo confermato da Papa Francesco, che nel 2018 lo ha creato cardinale e l’anno successivo lo ha nominato prefetto della Congregazione delle cause dei santi.

Perché Angelo Becciu è stato condannato?

La parabola di Becciu ha subito una brusca frenata nel 2020, quando il suo nome è emerso nell’ambito di un’indagine su un controverso investimento immobiliare della Segreteria di Stato: l’acquisto di un palazzo a Sloane Avenue, Londra, per circa 200 milioni di euro. L’inchiesta ha portato a un lungo processo, conclusosi nel dicembre 2023 con la condanna di Becciu a cinque anni e sei mesi di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Papa Francesco, già nel 2020, aveva accettato la sua rinuncia all’incarico di prefetto e ai “diritti connessi al cardinalato”, pur lasciandogli il titolo di cardinale senza incarichi nella Curia.

Nonostante la condanna, Becciu ha sempre rivendicato la propria innocenza e, in diverse interviste, ha sostenuto di essere stato “perdonato” da Papa Francesco, lasciando intendere che le sue prerogative cardinalizie – e dunque il diritto di voto in Conclave – fossero ancora intatte.

Il diritto di partecipare al Conclave

Le norme che regolano la partecipazione al Conclave sono contenute nella costituzione apostolica “Universi Dominici Gregis”. Vi si stabilisce che sono elettori tutti i cardinali che non abbiano compiuto 80 anni al momento della morte del Papa, a meno che non siano stati “deposti o privati della dignità cardinalizia”. Nel caso di Becciu, pur essendo stato privato di incarichi e diritti connessi alla funzione, non è mai stato formalmente deposto dal cardinalato, né escluso dalla comunione con i confratelli. Questo ha alimentato un acceso dibattito tra canonisti e all’interno del Collegio cardinalizio sulla sua effettiva eleggibilità come elettore.

Perché Angelo Becciu rinuncia al Conclave?

La morte di Papa Francesco e l’avvicinarsi del Conclave hanno riacceso le tensioni: da una parte Becciu ha sostenuto pubblicamente il proprio diritto a partecipare, dall’altra molti cardinali temevano che la sua presenza potesse gettare un’ombra sull’assemblea elettiva e dividere ulteriormente la Chiesa. Secondo fonti vaticane, la Congregazione generale dei cardinali aveva anche valutato l’ipotesi di mettere ai voti la sua ammissione al Conclave, una soluzione senza precedenti nella storia recente.

La svolta è arrivata il 28 aprile 2025, durante una riunione in Vaticano. In quell’occasione, al cospetto dei cardinali riuniti, sono stati presentati due documenti firmati da Papa Francesco che esprimevano la volontà papale di escludere Becciu dal Conclave. Di fronte all’evidenza della posizione del Pontefice e per evitare di alimentare ulteriori polemiche e divisioni, Becciu ha scelto di rinunciare spontaneamente al proprio diritto di voto, motivando la decisione con la volontà di agire “per il bene della Chiesa”.

Le reazioni e le prospettive

La rinuncia di Becciu è stata accolta con sollievo da una parte del Collegio cardinalizio, che temeva un Conclave segnato da tensioni e sospetti. Tuttavia, la vicenda lascia aperti numerosi interrogativi sul rapporto tra giustizia vaticana, misericordia e diritto canonico. Il caso Becciu ha messo in luce le fragilità delle procedure interne e la difficoltà di gestire situazioni in cui si intrecciano responsabilità penali, dignità ecclesiastica e immagine pubblica della Chiesa.

La figura di Becciu, che esce di scena “a testa alta” secondo alcuni osservatori, resta emblematica di una stagione vaticana segnata da scandali, riforme e lotte di potere. La sua rinuncia rappresenta un gesto di responsabilità, ma anche il segno di una ferita ancora aperta nel cuore della Chiesa cattolica, chiamata ora a eleggere il suo nuovo Papa in un clima che si auspica di unità e rinnovamento.

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