28 Apr, 2025 - 17:24

Evasometro 2025: attenzione a queste spese sospette, non ti salveranno dai controlli fiscali

Evasometro 2025: attenzione a queste spese sospette, non ti salveranno dai controlli fiscali

Una volta si parlava di "scostamenti reddituali" da giustificare, ma oggi il controllo dell’Agenzia delle Entrate si fa sempre più rigoroso. L'Evasometro 2025 si configura come uno strumento di monitoraggio particolarmente potente, che applica in modo sistematico la disgregazione degli illeciti.

Lo strumento permette al Fisco di individuare facilmente le incongruenze tra i redditi dichiarati e le spese sostenute dai contribuenti, lasciando poco spazio per l'evasione fiscale. Il rischio di essere individuati come evasori è, dunque, in forte aumento. Ma come devono comportarsi i contribuenti per evitare sanzioni? Chi rischia di più?

Evasometro 2025: occhio a queste spese nel mirino del Fisco

Il Fisco sa bene che alcune entrate possono derivare da altre fonti di guadagno. Con il fiato sempre più corto, l'Agenzia delle Entrate individua le discrepanze tra il reddito percepito, quello dichiarato e le spese sostenute, incrociando i flussi dei movimenti bancari e postali, i titoli finanziari e molto altro ancora.

Non esiste un elenco preciso di spese che possano far scattare il controllo da parte del Fisco, ma la regola generale è che alcune spese devono essere giustificate con adeguata documentazione fiscale. Un semplice "mi è stato regalato" – anche in occasione di matrimoni o altri eventi – potrebbe non essere sufficiente a giustificare determinati acquisti.

Sebbene l’evasometro sia stato introdotto nel 2025, da tempo l'Agenzia delle Entrate analizza le discrepanze tra il reddito percepito e quello dichiarato per individuare anomalie indicative di evasione fiscale che attivano gli accertamenti.

La differenza, oggi, è che il vecchio redditometro è stato sostituito da un sistema più rapido di incrocio dei dati tra conti correnti (rapporti finanziari), reddito, beni immobili e spese. A questo si aggiunge lo scambio automatico di informazioni sui conti finanziari tra le autorità fiscali di diverse nazioni, grazie al Common Reporting Standard (CRS), che è diventato una risorsa cruciale nella lotta contro l’evasione fiscale internazionale.

Le spese facilmente contestabili: ecco chi rischia di più nel 2025

In questo contesto, il Fisco ha accesso diretto ai dati relativi ai conti correnti bancari e postali e analizza le spese, confrontandole con il reddito dichiarato. L’evasometro registra le anomalie relative a diverse categorie, tra cui:

  • spese per lusso e beni di alto valore: acquisti di immobili, auto costose, viaggi e altre spese di valore che non sono proporzionate al reddito del contribuente;
  • acquisti di beni e servizi non dichiarati: l’Amministrazione finanziaria monitora tutte le operazioni commerciali e, se rileva anche il minimo scostamento, come prestazioni ricevute senza fatturazione o acquisti non dichiarati, può avviare un accertamento fiscale con gravi conseguenze;
  • pagamenti in contante: non è necessario pagare in contante per incorrere nei controlli del Fisco. Anche i pagamenti in contante non giustificati possono attirare l'attenzione dell'Agenzia delle Entrate.

Lo strumento che analizza i dati per individuare gli evasori

L'Evasometro è uno strumento che analizza una vasta gamma di dati per individuare i possibili evasori fiscali. Il controllo si basa su numerose informazioni, utilizzate per tracciare eventuali discrepanze e movimenti sospetti. Oltre a formulare ipotesi su illeciti, il contribuente viene chiamato a giustificare i movimenti con prove certe e documentazione reale.

Secondo quanto riportato da Fiscomania.com, il blocco dei parametri utilizzati per l'identificazione degli evasori riguarda diversi aspetti, tra cui:

  • debiti fiscali importanti: importi superiori a 50.000 euro che potrebbero attirare l'attenzione dell'Agenzia delle Entrate.
  • disponibilità finanziarie all'estero: movimenti di denaro o investimenti fuori dal territorio nazionale, che potrebbero indicare una pianificazione fiscale fraudolenta.
  • movimentazioni sospette su conti correnti bancari o postali: transazioni in entrata o uscita che risultano anomale rispetto al reddito dichiarato dal contribuente.
  • comportamenti anomali: come ad esempio l'apertura e la chiusura frequente di partite IVA o eventuali frodi sui crediti d'imposta, che possono far scattare controlli fiscali approfonditi.

Come può un contribuente giustificare gli scostamenti tra il reddito dichiarato e quello effettivo?

Come già accennato, l'Evasometro individua le anomalie che potrebbero suggerire evasione fiscale e chiede al contribuente di giustificare gli scostamenti tra il reddito dichiarato e quello effettivamente percepito, presentando prove fiscali certe e veritiere.
I contribuenti potrebbero essere chiamati a giustificare:

  • redditi esenti durante l'anno fiscale;
  • redditi soggetti a ritenuta alla fonte, che possono non essere immediatamente visibili nel reddito dichiarato;
  • risparmi accumulati: ad esempio, se il reddito dichiarato non giustifica i risparmi accumulati, il contribuente dovrà fornire spiegazioni adeguate;
  • donazioni indirette: come ad esempio nel caso in cui i genitori versino denaro ai figli per spese sostenute, una pratica che potrebbe dover essere documentata per evitare sospetti.

Se il contribuente non riesce a fornire una giustificazione adeguata, le anomalie rilevate dall'Evasometro possono essere considerate come presunzioni di reddito percepito ma non dichiarato. In tal caso, si attiva un accertamento fiscale che può comportare sanzioni e altre conseguenze.

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