28 Apr, 2025 - 17:05

Come sta Vittorio Sgarbi? Il critico d'arte è stato dimesso dall'ospedale

Come sta Vittorio Sgarbi? Il critico d'arte è stato dimesso dall'ospedale

Dopo settimane di apprensione e silenzio, la notizia che molti attendevano è finalmente arrivata: Vittorio Sgarbi, celebre critico d’arte, saggista e personaggio pubblico tra i più discussi e amati del panorama italiano, è stato dimesso dall’ospedale Gemelli di Roma, dove era ricoverato da marzo per un grave episodio di depressione. Il ritorno a casa segna una tappa importante nel percorso di recupero dell’intellettuale, che negli ultimi mesi ha affrontato una delle prove più difficili della sua vita.

Come sta Sgarbi? Un ricovero lungo e sofferto

La vicenda clinica di Sgarbi ha avuto inizio nel marzo 2025, quando la depressione, già dichiarata pubblicamente dallo stesso critico, ha raggiunto livelli tali da rendere necessario il ricovero ospedaliero. Tra i sintomi più preoccupanti, il rifiuto del cibo e una perdita di peso significativa, che avevano destato allarme tra familiari e amici. Le condizioni di Sgarbi sono apparse subito gravi, tanto che il personale sanitario del Gemelli ha dovuto intervenire sia con terapie farmacologiche sia con un’attenta assistenza psicologica e nutrizionale.

Durante la degenza, Sgarbi è stato circondato dall’affetto della compagna Sabrina Colle e della sorella Elisabetta, che non lo hanno mai lasciato solo. Anche la figlia Evelina ha voluto rassicurare il pubblico sulle condizioni del padre, sottolineando come, nonostante la fragilità del momento, Sgarbi avesse ricominciato a nutrirsi e a prendere peso, segnali incoraggianti di una lenta ma concreta ripresa.

Il ritorno a casa e la ripresa

La dimissione dall’ospedale è avvenuta negli ultimi giorni di aprile, anche se la data precisa non è stata resa pubblica. Sgarbi è tornato nella sua abitazione, dove proseguirà il percorso di cura sotto la stretta supervisione della compagna e della sorella, che continueranno a garantire il sostegno necessario. La fase di recupero, come sottolineano i familiari e gli stessi medici, sarà ancora lunga e richiederà pazienza, ma il peggio sembra essere alle spalle.

Un segnale importante del miglioramento è rappresentato dal fatto che Sgarbi ha ripreso ad alimentarsi autonomamente, superando una delle difficoltà più gravi che avevano caratterizzato la fase acuta della depressione. Questo passo avanti, unito alla presenza costante dei suoi cari, ha permesso al critico di riacquistare un minimo di autonomia e di tornare gradualmente alle sue abitudini.

Un’intellettuale che non si ferma mai

Nonostante la malattia, Sgarbi non ha mai smesso del tutto di lavorare. Anche durante il ricovero, ha continuato a scrivere articoli per “Il Giornale” e a pubblicare post sui social network, mantenendo vivo il dialogo con il suo pubblico e con il mondo della cultura. Tra i suoi ultimi contributi, si segnala l’articolo “Bellini dietro le quinte dell’Allegoria sacra”, pubblicato il 27 aprile, a testimonianza di una volontà di non arrendersi nemmeno nei momenti più bui.

Il ritorno sui social è stato salutato con entusiasmo dai suoi follower, che hanno accolto con affetto una sua dedica a Papa Francesco, scomparso il 21 aprile. Il post, carico di emozione e riflessione, ha raccolto centinaia di messaggi di solidarietà e auguri di pronta guarigione.

Le cause della crisi

La depressione che ha colpito Sgarbi affonda le radici in un periodo particolarmente difficile della sua vita. Negli ultimi anni, il critico d’arte ha dovuto affrontare numerosi problemi di salute, tra cui un intervento al cuore e la diagnosi di un tumore alla prostata. A questi si sono aggiunte le dimissioni da sottosegretario alla Cultura, le polemiche politiche e alcune indagini giudiziarie legate al mondo dell’arte, che hanno contribuito a un crescente senso di isolamento e fatica psicologica.

Sgarbi stesso, in alcune interviste, aveva descritto la sua depressione come “un treno fermo in un luogo ignoto”, una condizione di immobilità e sofferenza che sembrava insuperabile. La scomparsa della madre nel 2018 e le tensioni familiari hanno ulteriormente aggravato il quadro emotivo, rendendo necessario l’intervento dei medici e il ricovero in ospedale.

Il futuro: tra convalescenza e nuovi progetti

Ora che è tornato a casa, Sgarbi si concentra sul recupero, ma non rinuncia a guardare avanti. Già si parla di un suo ritorno in pubblico nei prossimi mesi, in particolare alla rassegna culturale La Milanesiana, diretta dalla sorella Elisabetta, e in occasione di alcuni eventi televisivi e teatrali. Il calendario prevede una serie di appuntamenti tra giugno e luglio, che segneranno il vero ritorno “fisico” del critico sulla scena culturale italiana.

La strada verso la guarigione completa è ancora lunga, ma la determinazione di Sgarbi, il sostegno della famiglia e l’affetto del pubblico rappresentano una solida base per affrontare la convalescenza. La sua storia, fatta di fragilità ma anche di grande forza d’animo, è un esempio di come, anche nei momenti più difficili, la passione per la cultura e la vicinanza degli affetti possano fare la differenza.

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