Negli ultimi tempi, al numero civico più famoso del Regno Unito, il vento è cambiato. E mentre il Principe William fa la valigia per l’ennesima missione diplomatica, a Londra c'è chi scommette: il futuro re si sta preparando a salire sul trono molto prima del previsto.
Non è la prima volta che frasi di questo tipo rimbalzino di tabloid in tabloid, facendo il giro completo del web e ritorno. Già con le dichiarazioni della biografa di corte, Sally Bedell Smith, a dicembre scorso, gli animi si erano notevolmente surriscaldati.
Adesso, tra voli, incontri presidenziali e qualche ripasso di italiano su DuoLingo, il rampollo di Carlo e Diana sembra pronto a saltare il fossato che separa il Principe dal Sovrano.
Dimenticate il Principe William degli anni universitari, intento a nascondere le macchie di cocktail economici dal blazer. Oggi il futuro re d'Inghilterra si muove con l'agilità di un veterano nelle stanze del potere internazionale.
Nell'ultimo anno, William ha letteralmente macinato miglia aeree per missioni diplomatiche o a rappresentanza del proprio Paese: dall'Estonia al Sudafrica, passando per la riapertura della cattedrale di Notre Dame a Parigi e persino un tête-à-tête da 40 minuti con Donald Trump.
Non a caso, in occasione dei funerali di Papa Francesco, è stato proprio lui - non Re Carlo - a rappresentare la monarchia britannica a Roma. Sebbene sia prassi che il Sovrano non partecipi ai funerali papali, il fatto che William sia stato il prescelto sottolinea il suo ruolo sempre più centrale. Come ha dichiarato una fonte di Buckingham Palace al "Telegraph": "È estremamente a suo agio nel gestire la diplomazia globale".
Secondo il "Sunday Times", William non si limita più a sostituire il padre per esigenze pratiche legate alla salute: il suo è un vero e proprio apprendistato da monarca, con tanto di manuale riscritto. E, a giudicare dagli ultimi movimenti, il passaggio di testimone potrebbe avvenire molto prima di quanto ci si aspettasse.
Le fonti più vicine a Palazzo lo ripetono con insistenza: Re Carlo, nonostante il secondo anno di cure contro il cancro, è ancora determinato a regnare. Tuttavia, all'ombra di Buckingham Palace, la pianificazione della successione è già in pieno fermento. E il quadro che emerge è chiaro: William sta preparando una monarchia moderna, papà a tempo pieno compreso.
Secondo quanto riportato dal "Times", il principe sarebbe deciso a continuare a portare i figli a scuola anche una volta diventato re. "Se i bambini sono ancora piccoli quando accetterò l'incarico, come posso mantenere la loro privacy?", si sarebbe chiesto William, rivelando una visione molto più familiare e meno cerimoniosa del ruolo regale.
Un segnale ulteriore? Fonti interne hanno escluso un trasferimento della famiglia a Buckingham Palace. William e Kate - entrambi fervidi sostenitori della normalità per i loro figli - sembrano intenzionati a mantenere la loro residenza attuale, lontano dal trambusto mediatico del centro di Londra.
Tutte queste mosse disegnano un futuro in cui - entro sei anni, dicono alcuni - William potrebbe indossare la corona. Una tempistica che combacerebbe perfettamente con il percorso scolastico del piccolo Louis, che a 13 anni sarà pronto per il liceo. Casualità? Forse no.
Se nel passato i principi ereditari si dedicavano alle inaugurazioni di biblioteche di contea e al taglio di nastri, William sembra avere un'agenda decisamente più "presidenziale". Secondo il "Sunday Times", il Principe di Galles considera "essenziale" per una monarchia moderna avere un ruolo nella diplomazia globale.
Un cambiamento di rotta importante, che trova il favore anche di Re Carlo. "Se c’è mai stato un senso di rivalità tra i due, è un capitolo ormai chiuso", ha dichiarato un amico di Sua Maestà al "Times", sottolineando come Carlo veda nel figlio un "alleato prezioso".
Inoltre, la partecipazione del Principe a eventi internazionali chiave - come la Cop30 in Brasile e il suo Earthshot Prize - evidenzia una strategia di lungo termine. William non sta semplicemente prendendo appunti: sta costruendo relazioni, affinando le sue capacità diplomatiche, indossando già metaforicamente la corona.
E mentre il Regno Unito si abitua all'idea di un re "informale", che porta i figli a scuola e parla di sostenibilità con i leader mondiali, i segnali si fanno sempre più forti: il futuro di William è molto più vicino di quanto la tradizione vorrebbe.