Nel mese di luglio, molti pensionati italiani riceveranno un accredito extra: la quattordicesima mensilità. Non si tratta di un beneficio universale, ma di un sostegno mirato, pensato per chi dispone di un reddito pensionistico contenuto. L'erogazione è subordinata al rispetto di precisi requisiti anagrafici e reddituali; non tutti quindi avranno diritto alla somma né la riceveranno nello stesso ammontare.
Per ottenere la quattordicesima bisogna aver compiuto 64 anni entro il 31 dicembre 2025. Chi raggiunge l’età richiesta entro luglio vedrà accreditata la cifra già in estate, mentre chi compirà 64 anni tra agosto e dicembre riceverà il pagamento alla fine dell’anno, e in misura proporzionalmente ridotta rispetto ai mesi di effettiva maturazione del diritto.
Un altro requisito riguarda il reddito, che non deve superare 15.688,40 euro lordi annui, equivalenti al doppio del trattamento minimo Inps per il 2025, fissato a 7.844,20 euro. Esiste inoltre una fascia più favorevole: chi guadagna meno di 11.766,30 euro l’anno ha diritto agli importi maggiori. Per chi si colloca tra una volta e mezza e due volte il minimo, l’importo si riduce progressivamente fino a scomparire oltre la soglia massima.
La quattordicesima viene assegnata ai titolari di pensioni dirette o ai superstiti erogate dall’Assicurazione generale obbligatoria, dalle gestioni autonome, dalla gestione separata e da altri enti previdenziali sostitutivi. Ne beneficiano anche i titolari di assegno ordinario di invalidità, mentre sono esclusi coloro che percepiscono l’assegno sociale, la pensione sociale, le prestazioni per invalidità civile o altre misure assistenziali come l'Ape Sociale.
Nel calcolo del diritto si considera il reddito complessivo personale, includendo anche fonti diverse dalla pensione, ma escludendo specifici redditi come quelli derivanti dall’abitazione principale, le indennità di accompagnamento, i trattamenti di famiglia, il Tfr, gli arretrati e alcune prestazioni legate all’invalidità.
L'importo della quattordicesima varia sia in base al reddito sia in relazione agli anni di contributi versati.
Gli importi sono netti, quindi non soggetti a trattenute fiscali, e vengono erogati direttamente dall’Inps. Nel caso in cui il pensionato compia 64 anni nel corso dell’anno, ad esempio a marzo, l’importo verrà ridotto proporzionalmente, considerando i mesi di effettiva spettanza: ad esempio, dieci dodicesimi dell’importo pieno.