28 Apr, 2025 - 12:19

Alessandro Coatti adescato su Grindr per una rapina e poi ucciso: le ultime notizie dalla Colombia

Alessandro Coatti adescato su Grindr per una rapina e poi ucciso: le ultime notizie dalla Colombia

Attirato in una trappola attraverso un'app di incontri da persone che volevano derubarlo, drogato e infine ucciso. Sarebbe morto così Alessandro Coatti, il biologo italiano il cui corpo è stato ritrovato, fatto a pezzi, in diverse zone di Santa Marta, in Colombia, nelle scorse settimane. A riportarlo è El Tiempo, che cita fonti anonime. 

Le ultime notizie sull'omicidio di Alessandro Coatti in Colombia

La svolta, secondo il quotidiano colombiano, sarebbe arrivata grazie alla ricostruzione degli ultimi spostamenti del 38enne, approdato a Santa Marta - dove è stato ritrovato morto - il 3 aprile scorso, dopo aver girato altri paesi del Sud America.

Finora si sapeva, grazie a quanto rivelato dall'ambasciatore italiano a Bogotà, Giancarlo Maria Curcio, che il 5 aprile - giorno della sua scomparsa - Alessandro aveva fatto una gita al parco di Tayrona, per poi tornare nell'hotel in cui alloggiava, il Marovi, cambiarsi e uscire nuovamente, da solo, in direzione del Parque de Los Novios.

La testimonianza di un amico di Alessandro Coatti nel servizio realizzato da Riccardo Porcù per il Tg3 - 15 aprile 2025.

Su cosa fosse accaduto dopo, però, c'erano diverse ipotesi aperte, tra cui quella di un "incontro finito male". Ora la novità, con l'identificazione delle quattro persone che avrebbero preso parte all'omicidio e allo smembramento del suo corpo, attualmente ricercate. Malviventi che gli avrebbero teso una trappola per derubarlo e lo avrebbero poi ucciso. 

L'app di incontri, la rapina e infine la morte in un edificio abbandonato

Il ricercatore italiano, originario di Portomaggiore, in provincia di Ferrara, ma da tempo residente a Londra - dove lavorava, prima di licenziarsi, per la Royal Society of Biology - sarebbe stato adescato tramite un profilo falso su Grindr, una popolare app di incontri nella comunità LGBTQ+.

Uscendo dall'hotel e dirigendosi verso il Parque de Los Novios pensava, quindi, di incontrare un ragazzo. Ad attenderlo, c'erano invece i suoi aguzzini, che lo avrebbero prima drogato e derubato, poi ucciso con un oggetto contundente e fatto a pezzi, con l'intento di confondere le indagini e ritardare l'identificazione (e non a scopo "mafioso", come inizialmente si pensava, attribuendo il fatto a gruppi paramilitari).

Il motivo esatto è ancora da ricostruire. Forse Alessandro si è opposto alla rapina. In un edificio abbandonato della zona urbana della città - possibile scena del crimine - sarebbero stati ritrovati degli oggetti che gli appartenevano. Ulteriori analisi di tipo biologico sono ancora in corso. 

Le indagini prima della svolta di queste ore 

Le indagini proseguono sia in Colombia che in Italia: per fare luce sulla vicenda la Procura di Roma ha infatti aperto un fascicolo d'inchiesta. A breve potrebbero scattare i primi arresti. Si chiuderebbe così, almeno in parte, il cerchio.

L'allarme era partito dai familiari che, dopo aver provato a contattare Alessandro invano, si erano preoccupati che potesse essergli accaduto qualcosa. Ciò anche perché, controllando la geolocalizzazione del suo cellulare, si erano accorti che la posizione registrata non combaciava con quella in cui il 38enne avrebbe dovuto trovarsi. 

Poi erano state trovate varie parti del suo cadavere. Si era pensato a un delitto legato al traffico di organi o a uno scambio di persona nella lotta tra narcotrafficanti. Dietro la sua morte non ci sarebbe, alla fine, altro che una rapina finita male, messa in atto da una banda specializzata nell'adescare turisti stranieri.

È un rischio frequente, in Colombia. Lo aveva sottolineato anche l'ambasciatore Curcio in un'intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, citando "le bande della scopolamina" (una sostanza chimica che stordisce) come possibile pista investigativa. Si aspettano ora ulteriori sviluppi.

Cosa sappiamo finora sul caso del biologo italiano in tre punti

  • L'adescamento su Grindr e la morte - Alessandro Coatti, biologo italiano residente a Londra, sarebbe stato attirato con un profilo falso su Grindr in un edificio abbandonato di Santa Marta, in Colombia, per una rapina: drogato, derubato e infine ucciso con un oggetto contundente, il suo corpo è stato smembrato per ostacolare le indagini.
  • Le indagini e la recente svolta - Gli inquirenti colombiani hanno ricostruito i suoi ultimi spostamenti e identificato i quattro potenziali aggressori, che sono ora ricercati, escludendo la pista paramilitare o di uno scambio di persona. 
  • L'inchiesta della Procura di Roma - Anche in Italia si sta indagando sull'accaduto. Già nelle scorse settimane, l'ambasciatore a Bogotà aveva parlato delle "bande della scopolamina", specializzate nell'adescare e derubare i turisti stranieri, come possibile pista investigativa.
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