Ci sono sconfitte che lasciano molto più il segno di certe vittorie. La fresca eliminazione di Novak Djokovic, ai danni di Matteo Arnaldi, al secondo turno del Masters 1000 di Madrid sta facendo pensare al ritiro anticipato del tennista serbo. Djokovic, 38 anni il prossimo 22 maggio, non riesce più a esprimersi come vuole, le sue prestazioni sono sottotono e a Madrid è arrivata la seconda eliminazione consecutiva al primo turno di un torneo. È forse arrivato il momento per il serbo di appendere la racchetta al chiodo?
L’ultima sconfitta per Novak Djokovic contro Matteo Arnaldi al secondo turno del Masters 1000 di Madrid deve aver bruciato più di altre. Il serbo è uscito per la seconda volta consecutiva al debutto da un torneo, dopo Indian Wells. Alla fine del match contro Arnaldi, si è lasciato andare con una dichiarazione che sa tanto di resa:
“Speravo di poter giocare una partita in più di quelle che ho giocato a Montecarlo. È una realtà in un certo senso nuova per me, devo dire, cercare di vincere una partita o due, senza pensare ad andare lontano nel torneo. Se questo è stato il mio ultimo match a Madrid? Potrebbe essere. Non sono sicuro se tornerò, forse non come giocatore. Spero di no, ma potrebbe essere così.”
Parole che sanno di ultimo saluto al popolo spagnolo e di presto addio dal mondo del tennis. Nulla togliere ad Arnaldi, che ha vinto meritatamente la sua partita, l’azzurro ha affrontato un lontano parente di quel Novak Djokovic che abbiamo imparato a conoscere e ad amare negli ultimi vent’anni. Il serbo, prossimo a compiere 38 anni a fine maggio, è palesemente in ritardo di condizione, sembra lento e che abbia perso lo smalto migliore, come se non avesse più quelle giocate che fino a pochi mesi fa lo hanno portato a vincere la medaglia d’oro all’Olimpiade.
Può essere che la colpa sia proprio di Parigi? Da agosto a oggi Nole non è più lo stesso, quella vittoria forse era l’ultima che gli mancava nella sua collezione e averla vinta potrebbe avergli tolto motivazioni. Djokovic in questa stagione è ancora alla ricerca del primo titolo e con queste prestazioni difficilmente arriverà a breve, per chiudere al meglio la carriera, un obiettivo potrebbe essere quello di superare il muro delle 100 vittorie in carriera, come Jimmy Connors (a 106) o Roger Federer (a 103) ed entrare ancora di più nell’Olimpo dei migliori tennisti di tutti i tempi. Il serbo si è espresso in merito a questo traguardo che forse è veramente l’ultimo che gli è rimasto:
“Ora sto cercando di usare questo come forza trainante per il futuro.”
Novak Djokovic è nato il 22 maggio del 1987 a Belgrado, in Serbia. Inizia a giocare a tennis molto presto, l’incontro con l’allenatrice Jelena Gencic che cambia la vita di Novak. Nel 2003 debutta nel tennis professionistico e un anno dopo vince il primo titolo nel circuito a Budapest contro l’ex tennista italiano Daniele Bracciali. Nel corso della sua carriera ha vinto 24 titoli Slam su 37 finali disputate, tra questi: 10 Australian Open, 7 Wimbledon, 4 US Open e tre Roland Garros, oltre alla medaglia d’oro all’ultima Olimpiade di Parigi nell’agosto del 2024 che gli ha permesso di vincere il suo 99° titolo in carriera.
È il tennista che ha trascorso il maggior numero di settimane, 428, in testa alla classifica mondiale, di cui 122 consecutive. Grazie a tutti questi successi e primati è considerato uno dei più grandi giocatori nella storia del tennis.