Secondo Trump, il presidente ucraino Zelensky sarebbe pronto a cedere la Crimea alla Russia, aprendo la strada a un accordo destinato a congelare il conflitto. Tra ipotesi di concessioni territoriali, garanzie di sicurezza e un possibile riassetto delle relazioni tra Washington e Mosca, l'iniziativa americana si inserisce in un contesto già segnato da profonde divisioni e resistenze a Kiev.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ritiene che il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, sia disposto a “rinunciare” alla Crimea a favore della Russia. Le sue affermazioni seguono la proposta di pace americana, nonostante il rifiuto di Kiev alla proposta degli Stati Uniti di riconoscere formalmente la Crimea come territorio russo.
Trump ha esortato il leader russo, Vladimir Putin, a "cessare gli spari, sedersi e firmare un accordo" per porre fine alla guerra che continua ormai da oltre tre anni.
Trump ha rilasciato queste dichiarazioni ai giornalisti dopo il suo ritorno dai funerali di Papa Francesco del 26 aprile. Ha commentato anche il breve incontro che ha avuto con Zelensky.
Dopo lo scontro in diretta tra Trump e Zelensky dello scorso febbraio, i rapporti tra i due paesi mostrano segnali di normalità. Il presidente americano ha elogiato il leader ucraino, affermando che "voglia fare qualcosa di buono per il suo Paese, fare un buon lavoro, e sta lavorando sodo".
Alcune indiscrezioni indicano che la proposta statunitense prevede di congelare la guerra. Ciò significherebbe che Kiev si troverebbe davanti alla decisione di rinunciare ufficialmente a un vasto territorio, tra cui anche la Crimea.
Secondo quanto riferisce Axios, la proposta di Washington include il riconoscimento da parte degli Stati Uniti della Crimea come parte della Russia e quello non ufficiale del controllo russo su quasi tutto il territorio occupato all'inizio della guerra nel febbraio 2022, che includerebbe la regione di Luhansk e le zone occupate di Donetsk, Kherson e Zaporizhia.
Il testo includerebbe anche la promessa che l'Ucraina non diventerà membro della NATO, la revoca delle sanzioni imposte a partire dal 2014 e prevederebbe anche un rafforzamento della cooperazione economica tra Usa e Russia.
Il documento di una pagina sarebbe stato presentato ai funzionari ucraini durante i colloqui a Parigi. In attesa di un annuncio ufficiale sulla proposta americana, le parole del vicepresidente americano, JD Vance, rilasciate durante un viaggio in India, sembrano sostenere le prime rivelazioni. Vance aveva affermato infatti che “congeleremo i confini territoriali a un livello simile a quello attuale e metteremo effettivamente in atto un accordo diplomatico a lungo termine”.
Le indiscrezioni sembrano non molto lontane dalle richieste di Putin, che avrebbe proposto le attuali linee per raggiungere un accordo. La Russia attualmente controlla circa il 20 per cento del territorio ucraino.
Kiev ha precedentemente rifiutato di fare qualsiasi concessione territoriale di parti di quattro regioni dell'Ucraina orientale e di cedere ufficialmente la Crimea alla Russia.
Axios riferisce che la proposta di Trump prevede la restituzione di una parte dell'oblast di Kharkiv all'Ucraina e l’attraversamento agevole del fiume Dnepr, che segna in alcuni tratti la linea del fronte nell'Ucraina meridionale.
Sarebbe previsto anche "una solida garanzia di sicurezza" per l'Ucraina. Un'operazione di mantenimento della pace coinvolgerebbe quindi paesi europei e non europei. Tuttavia, il testo sarebbe stato vago sui dettagli. Il documento menzionerebbe anche il risarcimento e l'assistenza per la ricostruzione, anche se i dettagli sono da specificare.
Resta da vedere se la proposta americana riuscirà a trovare spazio in un'Ucraina che, finora, ha sempre escluso qualsiasi concessione territoriale alla Russia.