Ha impugnato un coltello da sub che teneva in casa, colpendo Chiara Spatola e Simone Sorrentino, suoi vicini di casa, fino a lasciarli a terra inermi; poi con la stessa arma si è tolto la vita dinanzi a un testimone che era accorso per le urla. Andrea Longo, 34 anni, li "perseguitava", racconta ora un'amica della coppia al Corriere della Sera: "Non vedevano l'ora di trasferirsi".
Nella palazzina di Volvera, in provincia di Torino, Andrea Longo era arrivato a febbraio. I problemi con i vicini Chiara e Simone sarebbero iniziati subito: prima per motivi "condominiali", poi perché il 34enne avrebbe iniziato a "perseguitarli", chiedendo alla ragazza di lasciare il fidanzato per stare con lui.
"Era un vero e proprio stalker: la aspettava tutti i giorni sotto casa", ha raccontato un'amica della coppia al Corriere. A maggio i lavori di ristrutturazione nella loro nuova casa di Orbassano sarebbero terminati e loro si sarebbero trasferiti.
Purtroppo, non ne hanno avuto il tempo. La sera del 24 aprile scorso, Longo li ha accoltellati e uccisi. Secondo le prime ricostruzioni, avrebbe atteso che rincasassero per colpirli alle spalle, dopo aver premeditato tutto.
In molti parlano di una "tragedia annunciata" e si chiedono se l'uomo non potesse essere fermato. La madre di Chiara ha raccontano a La Repubblica che l'uomo "bussava continuamente alla loro porta e si lamentava, usando qualsiasi scusa. Lo faceva perché si era invaghito di lei".
Ciò nonostante lei gli avesse ripetutamente detto di non essere interessata, visto che le cose, con Simone, andavano bene. Dal canto suo, Longo aveva già dato problemi: oltre ad essere in cura farmacologica per presunti disturbi psichici, aveva alle spalle una denuncia per detenzione abusiva di armi e per rapina. Pare anche che fosse disoccupato.
Sul caso sta indagando la Procura di Torino, che ha già richiesto l'acquisizione della telefonata avvenuta tra il 34enne e il 118 poche ore prima della tragedia. Telefonata cui fece seguito un intervento in ambulanza da parte dei sanitari nella palazzina di Volvera.
Tanto che Chiara, vedendo la scena, scrisse alla mamma: "Speriamo che finalmente lo portino via". Non è accaduto. Longo avrebbe spiegato agli operatori di sentirsi poco bene; loro avrebbero riscontrato difficoltà respiratorie dovute a stati d'ansia e lo avrebbero assistito tramite ventilazione.
Tra i dubbi da chiarire, c'è quello relativo al coltello usato per uccidere i fidanzati e togliersi la vita: la madre della 28enne ha raccontato che, quando Longo è stato soccorso, esso era "appoggiato sul divano, nel fodero" e i sanitari potrebbero averlo notato.
Le indagini proseguono. L'incarico per l'autopsia, da eseguire su tutti e tre i corpi, arriverà martedì. In quell'occasione, Longo sarà sottoposto anche a un esame tossicologico, per capire se - oltre agli psicofarmaci che gli erano stati prescritti - avesse assunto altre sostanze.
Intanto, a Volvera, domani, 28 aprile 2025, si svolgerà una fiaccolata in memoria delle vittime. Partirà alle 21 da Piazza Pertini e raggiungerà via San Martino, dove vive la famiglia di Chiara, fino a via 24 maggio, luogo dell'omicidio. Lì i partecipanti faranno volare dei palloncini bianchi.
Per il giorno dei funerali, il sindaco Franco D'Onofrio proclamerà il lutto cittadino. Sui social, attraverso la pagina dedicata al Comune, ha espresso vicinanza "alle famiglie delle giovani vittime del tragico e brutale delitto", sottolineando che "hanno solo avuto la sfortuna di incontrare la persona sbagliata".