26 Apr, 2025 - 13:47

Alessandro Spiezia, chi è l'ottico di fiducia di Papa Francesco?

Alessandro Spiezia, chi è l'ottico di fiducia di Papa Francesco?

Alessandro Spiezia è una figura storica dell’artigianato romano: ottico optometrista, fondatore dell’Ottica Spiezia in via del Babuino, a pochi passi da Piazza del Popolo, è diventato celebre per essere stato scelto da Papa Francesco come suo ottico di fiducia.

Ma la sua storia e quella della sua bottega sono molto più di una semplice curiosità: rappresentano un esempio di dedizione, professionalità e umanità che hanno lasciato il segno nella vita della città e, in particolare, nei rapporti con tre Pontefici.

Ottica Spiezia, quando nasce e dove si trova?

L’Ottica Spiezia nasce ufficialmente il 10 marzo 1967, quando Alessandro rileva il negozio della signora Priotti, aperto nel 1921, investendo tutto sé stesso e un debito di 10 milioni di lire. In quegli anni, il quartiere del Tridente era un crocevia di artisti, politici, giornalisti e aristocratici.

Alessandro, con passione e sacrificio, si costruisce una clientela che spazia da persone comuni a celebrità come Federico Fellini, Tom Hanks, Bill Clinton e Riccardo Rossi. La bottega, piccola ma accogliente, diventa un punto di riferimento per chi cerca qualità e attenzione personale.

Il rapporto con i Pontefici

La fama dell’Ottica Spiezia cresce negli anni, tanto che anche Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI si affidano a lui per le loro esigenze visive. Tuttavia, è con Papa Francesco che nasce un rapporto speciale, fatto di stima e amicizia. Il primo incontro risale al 2015, quando il segretario del Papa chiama per organizzare una riparazione agli occhiali del Pontefice.

Alessandro racconta che il Santo Padre, invece di mandare qualcuno, decide di venire di persona, senza scorta, a bordo di una semplice Ford, sorprendendo tutti per la sua semplicità e umiltà.

Durante quella visita, Papa Francesco chiede di cambiare solo le lenti, mantenendo la vecchia montatura, nonostante fosse ormai usurata: “Preferisco tenerla finché non si rompe”, spiega al titolare, in linea con il suo stile sobrio e pauperistico.

L’incontro si svolge in un clima familiare; il Papa si presenta con un semplice “Piacere, sono Francesco”, si intrattiene con la famiglia Spiezia, benedice le foto dei figli di Luca, il figlio di Alessandro, e si ferma a distribuire caramelle ai bambini fuori dal negozio.

Un’amicizia che va oltre il lavoro

Il legame tra Papa Francesco e Alessandro Spiezia si rafforza nel tempo. Nel luglio 2024, il Papa torna nuovamente in negozio per aggiornare le lenti. Anche questa volta, la visita avviene in modo informale e discreto, ma l’emozione è ancora più intensa: “Mi sono reso conto che si è affezionato a me, oltre la stima è nata un’amicizia.

Eppure non ho fatto nulla di eccezionale”, racconta Alessandro. Il Pontefice si informa sempre sulla salute della moglie di Alessandro, Anna Maria, e insiste per pagare il servizio, anche se spesso l’ottico devolve la somma in beneficenza.

Papa Francesco si intrattiene con la folla, fa battute spiritose, saluta i turisti e si mostra sempre attento ai dettagli della vita quotidiana dei suoi interlocutori. La sua presenza trasforma ogni visita in un piccolo evento per il quartiere, ma anche in un momento di umanità e semplicità che rimane impresso nei ricordi di chi lo incontra.

Una famiglia e una tradizione

L’Ottica Spiezia è oggi gestita insieme ai figli di Alessandro, in particolare Luca, che ha raccontato pubblicamente le emozioni e le responsabilità di servire un cliente così speciale. La storia della famiglia Spiezia è diventata anche il soggetto di un libro, “L’ottico che ha visto la storia”, che racconta incontri, aneddoti e cambiamenti di una Roma che si trasforma, ma che resta legata alle sue botteghe storiche e ai suoi artigiani.

Il ricordo di un uomo semplice

Alessandro Spiezia, intervistato dopo la morte di Papa Francesco, ha sottolineato la perdita di “un uomo semplice e generoso”, auspicando che il prossimo Papa sappia seguire i suoi insegnamenti. La sua storia dimostra come la professionalità, la discrezione e la capacità di ascolto possano creare legami profondi, anche tra persone apparentemente lontane, e come una piccola bottega possa diventare teatro di incontri che segnano la storia

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