Ghislaine Maxwell è una delle figure più controverse degli ultimi anni, al centro di uno degli scandali più gravi e mediatici della storia recente: quello legato al finanziere Jeffrey Epstein e alla rete di abusi sessuali su minori che ha coinvolto personaggi dell’alta società internazionale.
Ghislaine Maxwell nasce il 25 dicembre 1961 a Maisons-Laffitte, in Francia, ultima di nove figli di Robert Maxwell, magnate dell’editoria britannica di origini ebraiche, e della storica Elisabeth Meynard. Cresciuta in un ambiente privilegiato, Maxwell frequenta le migliori scuole e si laurea a Oxford.
La sua infanzia e adolescenza sono segnate dalla figura dominante del padre, uomo d’affari controverso e potente, che la introduce nei circoli più esclusivi della società internazionale.
Dopo la morte misteriosa del padre nel 1991, Ghislaine si trasferisce a New York, dove entra rapidamente nell’élite finanziaria e mondana della città. Qui conosce Jeffrey Epstein, finanziere già noto per la sua ricchezza e le sue frequentazioni altolocate, con cui instaura una relazione personale e professionale che durerà per anni.
La relazione tra Maxwell ed Epstein va oltre il semplice rapporto sentimentale: Maxwell diventa la sua più stretta collaboratrice, confidente e, secondo le accuse, complice nella gestione di una rete di traffico sessuale di minorenni.
Le testimonianze raccolte nel corso delle indagini e del processo descrivono Maxwell come il “braccio destro” di Epstein, responsabile di reclutare, addestrare e manipolare giovani ragazze, spesso minorenni, da offrire a Epstein e ai suoi potenti ospiti.
Le vittime, tra cui la celebre Virginia Giuffre, hanno raccontato di essere state avvicinate da Maxwell con offerte di lavoro apparentemente innocue, per poi essere progressivamente introdotte in un sistema di abusi e sfruttamento sessuale. Maxwell avrebbe organizzato incontri e festini nelle varie residenze di Epstein, controllando e supervisionando ogni aspetto della “piramide” di abusi.
Dopo l’arresto e la morte per suicidio di Jeffrey Epstein nel carcere di New York nell’agosto 2019, Maxwell fa perdere le proprie tracce, spostandosi tra Stati Uniti, Francia e altri Paesi per sfuggire alle indagini. La sua latitanza termina il 2 luglio 2020, quando viene arrestata dall’FBI in una villa isolata nel New Hampshire.
Le accuse nei suoi confronti sono gravissime: traffico sessuale di minori, adescamento e abuso, associazione a delinquere. Il processo, iniziato nel novembre 2021 a New York, si basa sulle testimonianze di diverse vittime e su una vasta mole di prove documentali e digitali.
Maxwell si proclama innocente, sostenendo di non aver mai avuto conoscenza dei crimini di Epstein, ma la giuria la giudica colpevole di sei reati sessuali, tra cui il traffico sessuale di minorenni.
Il 28 giugno 2022, Ghislaine Maxwell viene condannata a 20 anni di carcere federale. La sentenza riconosce il ruolo centrale avuto da Maxwell nella rete di abusi costruita da Epstein tra il 1994 e il 2004, sottolineando come la donna abbia “reclutato, plasmato e addestrato” le giovani vittime, contribuendo in modo determinante al funzionamento del sistema criminale.
Durante la detenzione, Maxwell viene sottoposta a sorveglianza speciale anti-suicidio, sia per il rischio di emulazione del gesto di Epstein, sia per la delicatezza delle informazioni in suo possesso e il timore che possa essere oggetto di ritorsioni. La corte le nega ripetutamente la libertà su cauzione, considerandola a rischio fuga, anche in virtù della sua tripla cittadinanza (britannica, francese e statunitense).
Il caso Maxwell-Epstein ha avuto un impatto enorme sull’opinione pubblica e sulle istituzioni, portando alla luce una rete di connivenze e silenzi che ha coinvolto personaggi di spicco del mondo politico, finanziario e dello spettacolo. Tra i nomi citati nei fascicoli processuali figurano il principe Andrea d’Inghilterra, Bill Clinton, Donald Trump e altri esponenti dell’establishment internazionale.
Le testimonianze delle vittime hanno contribuito a rompere il muro di omertà che circondava la figura di Epstein e la sua cerchia, accelerando un processo di consapevolezza e di richiesta di giustizia per i reati di abuso e sfruttamento sessuale, soprattutto nei confronti dei minori.