25 Apr, 2025 - 18:00

L'Inter prepara il finale di stagione: Inzaghi concende un giorno di riposo ai suoi

L'Inter prepara il finale di stagione: Inzaghi concende un giorno di riposo ai suoi

Il derby perso contro il Milan ha un sapore amarissimo per l’Inter, che dice addio alla possibilità di inseguire un triplete che, fino a qualche settimana fa, sembrava quantomeno sognabile. Il 3-0 subito in Coppa Italia non è solo una sconfitta, ma una resa tecnica, tattica e, soprattutto, emotiva. Una battuta d’arresto che arriva nel momento più delicato della stagione, quando le gambe iniziano a tremare e la pressione si fa sentire

Il Milan ha imposto il proprio gioco, approfittando di un’Inter che sembrava svuotata, fragile, incapace di reagire dopo il primo colpo. Le assenze e i troppi impegni non possono essere una scusa, come ha ricordato più volte Simone Inzaghi. Ma è innegabile che la fatica accumulata si sia vista tutta, soprattutto nella gestione delle seconde palle, nei duelli persi a centrocampo e nella mancanza di lucidità sotto porta. La Coppa Italia era un obiettivo concreto, realistico, forse il più alla portata: vederlo sfumare così, per mano dei rivali cittadini, brucia più di quanto si voglia ammettere.

Un giorno di riposo per resettare: l'Inter prepara il finale di stagione

Dopo una sconfitta così pesante, la risposta più saggia è spesso quella meno istintiva: fermarsi. Inzaghi, invece di alzare i toni, ha concesso ai suoi un giorno di riposo. Una pausa per rifiatare, sì, ma soprattutto per sgombrare la mente. Il tecnico nerazzurro ha sempre ribadito che la stanchezza non deve diventare un alibi, ma è evidente che ad Appiano Gentile si respira una certa tensione, un affaticamento che va oltre il dato fisico.

La squadra ha giocato finora 15 partite in più del Napoli, un dato impressionante, e anche rispetto al Milan, che ha un calendario simile, la sensazione è che l’Inter stia pagando più sul piano mentale che su quello atletico. Il giorno di riposo diventa allora un gesto di fiducia e al tempo stesso un richiamo alla responsabilità: prendersi un attimo per poi ripartire con più convinzione. Nessuna rivoluzione, solo l’intelligenza di chi sa che in certi momenti serve lucidità più che muscoli.

Champions e campionato: l'Inter ha bisogno di ritrovare la fame

Con la Coppa Italia sfumata, restano due strade da percorrere. E sono le più importanti. La prima è quella che conduce alla gloria europea: la doppia semifinale di Champions contro il Barcellona è il crocevia della stagione. Una sfida durissima, ma anche una delle più affascinanti per una squadra che ha dimostrato, contro ogni pronostico, di poter stare stabilmente tra le grandi d’Europa.

L’Inter non può permettersi esitazioni, perché i blaugrana arrivano da un’annata altalenante ma restano pieni di talento, soprattutto nei singoli. Difendere compatti, colpire negli spazi e ritrovare la brillantezza di Lautaro e Thuram sarà fondamentale. Ma attenzione anche al campionato: il Napoli, rinvigorito dalla cura Conte, è risalito in classifica e ha un calendario più favorevole. I nerazzurri hanno ancora la vetta, ma non possono abbassare la guardia. La concentrazione deve essere assoluta: la pressione è alta, ma lo è anche il potenziale della rosa. Bastoni e Barella lo hanno detto con chiarezza: “Il bello è non scegliere”. E allora avanti, su entrambi i fronti.

Ultimo sforzo: l’occasione è ancora viva

Se è vero che una sconfitta può lasciare cicatrici, è altrettanto vero che una vittoria può guarirle in fretta. E domenica, contro la Roma, l’Inter ha subito la possibilità di reagire. Serve una prestazione convincente, non solo per i tre punti, ma per ritrovare fiducia e compattezza. Inzaghi sa bene che la stagione non è finita: ci sono ancora trofei da inseguire e obiettivi da raggiungere.

Ogni errore, da qui alla fine, può diventare fatale, ma ogni successo può dare lo slancio decisivo. I tifosi hanno paura dello spettro degli "zeru tituli", ma la squadra ha ancora tutto per evitarli. L’importante è non perdersi ora. Le prossime sette (forse otto) partite sono il cuore pulsante di questa stagione. La parola d’ordine è una sola: reazione. E per questo serve l’Inter migliore, con la testa lucida, il cuore caldo e la fame di chi sa che l’occasione, seppur non più tripla, è ancora viva e concreta.

 

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