24 Apr, 2025 - 15:45

Quanti giorni di lutto ci sono stati alla morte dei Papi? Ecco la classifica: il record e il paradosso

Quanti giorni di lutto ci sono stati alla morte dei Papi? Ecco la classifica: il record e il paradosso

I cinque tanto discussi giorni di lutto nazionale proclamati da Giorgia Meloni in occasione della morte di Papa Francesco rappresentano un record assoluto. Mai nessun pontefice aveva avuto lo stesso riguardo da un governo della Repubblica italiana. Ma è il sovranismo, bellezza. E tu non puoi farci niente, niente!

Anche se, inevitabilmente, non farà altro che alimentare lo scontro politico con l'opposizione che ha già accusato il centrodestra di aver voluto spalmare il lutto fino al giorno del funerale, sabato 26, per mettere in secondo piano il 25 Aprile, la ricorrenza della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo che proprio quest'anno giunge all'ottantesimo anniversario.

Ma tant'é: qual è la classifica dei papi che hanno avuto più giorni di lutto dichiarati dalla Repubblica italiana? 

I giorni di lutto proclamati alla morte dei Papi

Papa Francesco, nella classifica dei papi più celebrati alla morte, batte tutti: per lui, Giorgia Meloni ha voluto ben cinque giorni di lutto. Mai accaduto prima.

I suoi predecessori, infatti, come sono stati trattati? Andando a ritroso: nemmeno due anni e mezzo fa, il 31 dicembre 2022, andò (per così dire) molto male a Benedetto XVI. Ratzinger si era dimesso dal soglio di Pietro nel 2013, quindi era un pontefice non regnante quando spirò. E, per lui, il Governo Meloni (già in carica) dedicò zero giorni di lutto. 

Giovanni Paolo II, invece, il papa polacco "santo subito", lasciando il mondo terreno il 2 aprile 2005, conquistò tre giorni ufficiali di lutto: fu uno degli ultimi provvedimenti del Governo Berlusconi II, il quale spirò a sua volta appena ventuno giorni dopo.

Prima di Wojtyla, nel secolo passato, nello stesso anno, il 1978, morirono sia Giovanni Paolo I che Paolo VI. Il primo il 28 settembre, il secondo il 6 agosto. Entrambi non ebbero nessun giorno ufficiale di lutto. E devono "ringraziare", sembra incredibile a dirsi, il IV governo Andreotti.

E comunque: non andò meglio a un altro pontefice amatissimo, Giovanni XXIII, il quale morì il 3 giugno 1963 dopo una lunga agonia: per lui, il governo di un altro "cavallo di razza" della Dc, Amintore Fanfani, non fece altro che rinviare la Festa della Repubblica, che cade il 2 giugno.

In ogni caso: anche Pio XII, che scomparve il 9 ottobre 1958, non ebbe alcun giorno ufficiale di lutto. E pure lui fu "giudicato", da un Governo Fanfani.

Più laici i "democristi" che i sovranisti

E comunque: i numeri non mentono. E inducono a una riflessione: paradossalmente, l'Italia era un Paese più laico con i "democristi", così come si chiamavano informalmente i democristiani, al Governo? Beh, sembra proprio così. O quantomeno: la lotta politica non sconfinava ancora con il suo teatrino nel campo della religione. Il detto scherza coi fanti ma lascia stare i santi, evidentemente, valeva ancora qualcosa.

Oggi, invece, con un governo di destra e il 25 Aprile di mezzo, si avvalora quello di Andreotti: a pensar male si fa peccato, ma ci si indovina.

Lo spirito dei tempi è ben diverso. Sebbene molto più secolarizzato, il sovranismo sottomette la religione alla politica. Tanto da brandirla con tutto un ostentare di rosari, baci alle madonne, voti, reverenze che durano un quarto d'ora. Per non parlare di Trump, che fa iniziare le riunioni del suo governo con una preghiera. E per non parlare del suo Segretario di Stato, Marco Rubio, che, il Mercoledì delle ceneri, si è presentato conciato così

I cinque giorni di lutto per Papa Francesco, quindi, sono figli anche di questo modo di fare politica, alla ricerca di un misticismo nazionale artefatto, in realtà assai latente nella società.

Il murales

E comunque: anche se in pieno lutto, poteva mancare il murales di Papa Francesco? Questo di Laika è stato appena scoperto in via Piccolomini, nei pressi del Vaticano e sembra proprio ricondursi al paradosso dei tempi sovranisti che viviamo, con un Francesco che legge la lista degli invitati al suo funerale e sbotta:

virgolette
Ma chi li ha invitati?!

Il dress-code

In ogni caso, i vari Trump, Milei, von der Leyen, Salvini e Piantedosi, visto che dovranno mostrarsi a lutto, almeno in piazza San Pietro sabato rispettino il dress-code vaticano.

Per gli uomini, abito scuro con cravatta nera lunga e un bottone dello stesso colore sul bavero sinistro della giacca, dove possono trovare posto solo le onorificenze vaticane.

Per le donne, abito nero, possibilmente lungo, dello stesso colore di guanti e velo sul capo, con un unico ornamento ammesso: un filo di perle. Che si regolino.

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