Opzione Donna è una delle misure più discusse nell’ambito del sistema previdenziale italiano. Introdotta inizialmente in via sperimentale, ha permesso a migliaia di lavoratrici di accedere alla pensione anticipata rispetto ai requisiti ordinari. Ma anche oggi, a distanza di anni, continua a dividere l’opinione pubblica.
Per molte donne è uno strumento prezioso per affrontare disuguaglianze previdenziali e carichi familiari. Per altre, invece, il taglio sull’assegno pensionistico rappresenta un freno troppo pesante per l'uscita anticipata dal mondo del lavoro. Ecco perchè capire quando conviene davvero accedere a Opzione Donna 2025 è fondamentale per non ritrovarsi con una pensione penalizzante.
Vediamo allora nel dettaglio quando conviene e quando no sfruttare l'opzione di pensione anticipata offerta da Opzione Donna 2025. Prima di farlo, vi lasciamo al video YouTube di Daniele Stroppiana l'Assicuratore senza Sorprese su come andare in pensione a 64 anni, quindi anticipatamente, quest'anno.
Opzione Donna 2025 consente di accedere alla pensione già a partire dai 59 anni, a fronte di almeno 35 anni di contributi. È un’opportunità interessante per chi desidera lasciare il lavoro prima del limite ordinario dei 67 anni. Tuttavia, occorre fare i conti con il sistema di calcolo previsto: esclusivamente contributivo.
Per molte lavoratrici, il calcolo misto (retributivo e contributivo) sarebbe molto più vantaggioso, specie per chi ha maturato 18 anni di contributi entro il 31 dicembre 1995. Il passaggio al solo contributivo può comportare un taglio dell’assegno anche del 30% rispetto a una pensione ordinaria.
Conviene quindi scegliere la formula di pensione anticipata Opzione Donna 2025 solo in presenza di condizioni favorevoli: un’uscita dal lavoro con largo anticipo, uno stile di vita che permetta di sostenere un assegno ridotto o la necessità impellente di lasciare l’occupazione per motivi familiari o di salute.
Se da un lato l’uscita a 59 anni può risultare vantaggiosa, dall’altro l’adesione a Opzione Donna 2025 potrebbe non convenire per chi si trova già in prossimità della pensione di vecchiaia. Chi ha 65 anni, per esempio, anticiperebbe di appena due anni l’uscita dal lavoro, ma subendo comunque la piena penalizzazione contributiva.
Il rischio è quello di compromettere l’importo dell’assegno pensionistico per tutta la vita. In tali casi, attendere il raggiungimento dei requisiti ordinari può risultare una scelta più prudente e conveniente nel lungo periodo.
Anche chi ha avuto carriere discontinue o stipendi più bassi potrebbe ritrovarsi con un importo mensile poco sostenibile. Prima di prendere una decisione definitiva, è fondamentale effettuare una simulazione precisa del futuro assegno.
Opzione Donna 2025 presenta requisiti precisi. Possono accedere alla formula di pensione anticipata le donne che al 31 dicembre 2024 hanno compiuto 59 anni e maturato almeno 35 anni di contributi. Tuttavia, la platea è limitata a categorie ben definite:
Altre categorie previste:
Per queste ultime, l’età di accesso dipende dal numero di figli: con due figli si può accedere a 59 anni, con un figlio si sale a 60, senza figli si arriva a 61.
Volendo riassumere quanto detto nei paragrafi precedenti, una corretta valutazione della convenienza di Opzione Donna 2025 dipende da un’analisi personalizzata. Chi può accedere a 59 anni con una carriera lunga e stabile, può trarre beneficio dalla misura. Chi è vicino all’età pensionabile ordinaria o ha pensioni basse rischia invece una penalizzazione eccessiva.