Nessun litigio, più probabilmente un'esecuzione. Vladislav Gaio, nel pomeriggio di martedì 22 aprile 2025, ha impugnato il coltello e colpito il figlio Riccardo, 17 anni appena, con diversi fendenti: poi gli ha sparato con una pistola normalmente utilizzata per uccidere gli animali. Quindi ha rivolto l'arma contro se stesso, per togliersi la vita.
Una tragedia che ha sconvolto il piccolo centro di Lamon, in provincia di Belluno e sulla quale, nelle ultime ore, stanno emergendo agghiaccianti dettagli. Il 49enne potrebbe aver deciso di uccidere il primogenito per "vendicarsi" di quella che era ormai la sua ex moglie.
Stando a quanto riportato da Il Corriere del Veneto, Vladislav Gaio e la moglie Mirella non erano più una coppia da tempo, nonostante continuassero a vivere insieme. Lui non accettava la fine della relazione e sembra che i litigi tra i due fossero frequenti.
Inoltre il 49enne aveva perso il lavoro da poco, mentre l'ex moglie, con un'occupazione stabile, si faceva carico della famiglia.
Il giorno dell'omicidio-suicidio, l'uomo era venuto a sapere che lei l'aveva denunciato alle forze dell'ordine. Non ci sarebbe stato nessun litigio tra il 49enne e il 17enne alla base dell'atroce gesto, come emerso in un primo momento: piuttosto la volontà di colpire la donna, togliendole l'amatissimo figlio.
Come riferito dal quotidiano, sarebbe stata la figlia minore di 13 anni a trovare i corpi senza vita del padre e del fratello. Si trovavano nel primo piano della villetta a Oltra, frazione di Lamon, ora posta sotto sequestro. Quindi sarebbe scattato l'allarme.
Si attende la data dell'autopsia sulle salme, mentre le indagini dei carabinieri proseguono. Mamma e figlia sono ancora sotto choc per quanto accaduto. C'è il massimo riserbo degli investigatori sulla denuncia presentata dalla donna: si ipotizza che l'uomo fosse violento nei confronti dei familiari.
Riccardo, descritto come un ragazzo "serio e riservato", dopo aver frequentato le scuole medie a Lamon, si era iscritto all'Istituto Comprensivo di Primiero Maria Prodi, in provincia di Trento. Poi, lo scorso anno, aveva deciso di non proseguire gli studi e di iniziare a lavorare.
Ieri, 23 aprile 2025, la dirigente ha espresso il cordoglio, da parte dell'istituto, per la tragica morte del 17enne, che aveva ancora tutta la vita davanti.
si legge sulla nota.