La morte di Papa Francesco ha aperto ufficialmente la fase della sede vacante e acceso i riflettori sul prossimo Conclave, in cui 135 cardinali elettori, tutti con meno di 80 anni, saranno chiamati a scegliere il nuovo Pontefice. Il collegio cardinalizio, profondamente rinnovato da Bergoglio, è oggi il più internazionale della storia, con una larga maggioranza di elettori nominati proprio dall’ultimo Papa. Ma chi sono i cardinali che possono realisticamente aspirare al soglio di Pietro? Ecco una panoramica dei “papabili” più accreditati secondo vaticanisti e osservatori internazionali.
Secondo le regole della Chiesa cattolica, può essere eletto Papa qualsiasi battezzato di sesso maschile, ma nella prassi moderna l’elezione ricade sempre su un cardinale elettore, cioè un membro del collegio cardinalizio che non abbia ancora compiuto 80 anni il giorno precedente l’inizio della sede vacante. Attualmente, i cardinali elettori sono 135 su un totale di 252 cardinali: la stragrande maggioranza (oltre 100) è stata nominata da Papa Francesco, il che potrebbe influenzare l’orientamento del prossimo pontificato.
Tra i nomi che circolano con maggiore insistenza per la successione a Bergoglio spiccano soprattutto tre italiani, ma la lista dei possibili candidati è ampia e rappresenta tutti i continenti.
Segretario di Stato vaticano, 70 anni, è considerato il candidato più forte e accreditato. Parolin è un diplomatico esperto, figura di mediazione tra riformatori e tradizionalisti, e ha gestito dossier delicati come l’accordo con la Cina sulla nomina dei vescovi. Il suo profilo centrista e la capacità di dialogo internazionale lo rendono uno dei favoriti.
Arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, 69 anni, rappresenta il volto di una Chiesa sociale, aperta al dialogo e attenta ai temi della pace e dell’inclusione. Zuppi è molto popolare tra i vescovi italiani e gode di stima anche all’estero.
Patriarca latino di Gerusalemme, 59 anni, francescano, è considerato un outsider ma in forte ascesa. Ha esperienza internazionale, è giovane rispetto agli altri candidati e rappresenta una Chiesa di frontiera, impegnata nel dialogo interreligioso.
Arcivescovo di Kinshasa, 65 anni, è il principale candidato africano. Presidente del Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar, è una voce autorevole per la Chiesa del Sud del mondo e per le questioni sociali e ambientali.
Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, 67 anni, è uno dei volti più noti della Chiesa asiatica. Considerato vicino alla linea di Francesco, Tagle è visto come il candidato ideale per una Chiesa sempre più globale e multiculturale.
Arcivescovo di Esztergom-Budapest, 72 anni, rappresenta l’ala conservatrice europea. È stimato per la sua preparazione teologica e la sua esperienza come presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa.
Arcivescovo di Marsiglia, 66 anni, è uno dei candidati più giovani e vicini al pensiero di Francesco. Promuove il dialogo con le altre religioni e l’accoglienza degli emarginati.