22 Apr, 2025 - 08:29

Rito constatazione morte Papa, ecco dove e come si è svolto per Bergoglio

Rito constatazione morte Papa, ecco dove e come si è svolto per Bergoglio

La morte di un Papa rappresenta sempre un momento di grande solennità e attenzione per la Chiesa cattolica e il mondo intero. Tuttavia, con la scomparsa di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile 2025, si è assistito a una svolta significativa nelle modalità del cerimoniale funebre, in particolare per quanto riguarda il rito della constatazione della morte.

Una delle novità più evidenti è stata la scelta di svolgere questo rito nella cappella di Casa Santa Marta, e non più nella camera del defunto, come la tradizione voleva fino ad oggi. Ecco perché questa decisione segna un cambiamento epocale e quali sono le motivazioni che l’hanno ispirata.

Un nuovo Ordo Exsequiarum: la riforma voluta da Francesco

Papa Francesco aveva già più volte espresso il desiderio di un funerale più sobrio e “snello”, “con dignità ma come ogni cristiano”. Questo intento si è concretizzato nella revisione dell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, il testo liturgico che regola ogni fase delle esequie papali, dalla constatazione della morte alla sepoltura. La nuova edizione, approvata il 29 aprile 2024, ha introdotto una serie di semplificazioni e innovazioni, tra cui proprio la modifica del luogo in cui avviene la constatazione ufficiale del decesso.

Perché la constatazione avviene in cappella

Tradizionalmente, la constatazione della morte del Papa veniva effettuata nella camera dove era avvenuto il decesso. Qui il camerlengo, figura chiave durante la sede vacante, chiamava il Papa per nome tre volte e, in assenza di risposta, pronunciava la frase in latino “Vere Papa mortuus est” (“Veramente il Papa è morto”). Questo rito, carico di simbolismo, si svolgeva in un ambiente privato e raccolto, alla presenza di pochi testimoni.

Con la riforma voluta da Francesco, invece, la constatazione della morte non avviene più nella camera del defunto, ma nella cappella privata dell’appartamento pontificio o della Domus Santa Marta, dove il Pontefice risiedeva. Il corpo viene preparato e rivestito dei paramenti sacri, quindi traslato nella cappella, dove si svolge la cerimonia ufficiale della constatazione e la successiva deposizione nella bara.

Le motivazioni della scelta

Le ragioni di questa scelta sono molteplici e rispondono sia a esigenze pratiche che a un preciso orientamento spirituale e pastorale:

  • Centralità della preghiera e della liturgia: Svolgere il rito in cappella, luogo per eccellenza della preghiera comunitaria e della liturgia, sottolinea la dimensione ecclesiale e spirituale della morte del Pontefice. Non si tratta solo di un atto amministrativo o notarile, ma di un momento di fede condivisa e di affidamento a Dio.
  • Semplificazione e trasparenza: La cappella è uno spazio più adatto ad accogliere i rappresentanti della Chiesa, i familiari e i collaboratori più stretti del Papa, garantendo maggiore ordine e solennità rispetto a una camera privata. Inoltre, permette una partecipazione più ampia e visibile, in linea con lo spirito di trasparenza e semplicità voluto da Francesco.
  • Rottura con il passato cerimoniale: Francesco ha voluto distaccarsi da alcune tradizioni ritenute ormai superate o troppo legate a un’immagine di potere e fasto. La scelta della cappella, insieme ad altre modifiche (come l’eliminazione delle tre bare tradizionali e la mancata esposizione sul catafalco), mira a restituire centralità al messaggio evangelico e alla figura del Papa come “pastore e discepolo di Cristo, non uomo potente di questo mondo”.
  • Valore simbolico della comunità: La cappella rappresenta anche il luogo dove la comunità ecclesiale si raduna per pregare e rendere omaggio al defunto. In questo modo, la constatazione della morte diventa un atto pubblico e comunitario, non più relegato alla sfera privata, ma condiviso con la Chiesa e i fedeli.

Come si è svolto il rito per Papa Francesco

Il rito della constatazione della morte di Papa Francesco si è svolto nella cappella al pianterreno di Casa Santa Marta la sera del 21 aprile 2025, alla presenza del camerlengo, del decano del Collegio Cardinalizio, dei familiari e dei responsabili della sanità vaticana. Dopo la lettura del certificato di morte e la convalida dell’atto da parte del camerlengo, il corpo del Pontefice è stato deposto nella bara, che è rimasta aperta per l’omaggio dei fedeli prima della traslazione in San Pietro.

Non sono più previsti il catafalco, la triplice bara (cipresso, piombo e rovere) né la traslazione nel Palazzo Apostolico. Tutto avviene in modo più raccolto, essenziale, ma non per questo meno solenne.

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