21 Apr, 2025 - 07:00

Referendum 8 e 9 giugno, l'ostacolo quorum è davvero insuperabile? Cosa dicono i dati

Referendum 8 e 9 giugno, l'ostacolo quorum è davvero insuperabile? Cosa dicono i dati

Sì o no? Il problema non è, come sempre per i referendum, il numero di voti favorevoli, bensì in quanti si recheranno alle urne l'8 e il 9 giugno 2025. In questa data, in Italia si voterà per cinque quesiti referendari: quattro che riguardano il mondo del lavoro, e più nello specifico il Jobs Act, e uno riguardante la cittadinanza agli stranieri. A promuovere il referendum è il mondo delle associazioni, i sindacati e, più in generale, l'intero centrosinistra. Diversi partiti come il PD e +Europa hanno contribuito a raccogliere le firme per indire il referendum, battendosi particolarmente sulla questione della cittadinanza.

Due date, per certi versi fondamentali, quelle dell'8 e del 9 giugno. Il voto per il referendum cade negli stessi giorni in cui in diversi comuni della Penisola si voterà per le elezioni amministrative. Un metodo per evitare la bassa affluenza, che negli anni aumenta in Italia, e per poter raggiungere il quorum nei referendum. Ma sarà davvero così? L'election day può in parte evitare problemi, ma potrebbe non bastare.

In Italia, la storia dei referendum abrogativi rivela che solo in 9 tornate su 18 si è riusciti a superare il quorum. A svelarlo è una rilevazione YouTrend che riprende i dati del Ministero dell’Interno.

Il quorum, il grande problema dei referendum

25 milioni di voti. Questo è il numero necessario per raggiungere il quorum per il referendum sulla cittadinanza e il lavoro che si andrà a votare il prossimo 8 e 9 giugno. L'Election Day potrà venire in aiuto dei comitati che hanno lavorato per arrivare al voto, ma fino a che punto? Quella dei referendum abrogativi, in Italia, è una storia nota, con l’aumento delle astensioni e di chi non si reca a votare perché ha perso fiducia nella politica.

Secondo i dati raccolti da YouTrend, che cita all'interno della sua ricerca il ministero dell'Interno, su 18 tornate elettorali dal 1974 a oggi solo nove referendum sono riusciti a superare il quorum. Un dato che dovrebbe preoccupare gli organizzatori, che sono già al lavoro per promuovere al meglio il voto dei cinque quesiti.

Quali referendum non hanno superato il quorum?

Dal 1974 almeno nove referendum non hanno superato il quorum. Il primo è quello sulla disciplina della caccia risalente al 1990 con tre quesiti: in quel caso si raggiunse il 43% contro il 50%+1. Il secondo, riguardante diversi quesiti che vanno dalla privatizzazione fino all'abolizione dell'Ordine dei giornalisti, del 1997, non passò, raggiungendo il 30%. Lo stesso per l'abolizione della quota proporzionale per l'elezione alla Camera dei deputati proposta da Segni e Di Pietro nel 1999, che però sfiorò il 50%.

L'anno dopo, il 2000, i Radicali portarono avanti un referendum per riformare la giustizia, che raggiunse il 32% degli aventi diritto al voto. Non meglio quello sul lavoro promosso da Rifondazione Comunista e dai Verdi nel 2005, al quale hanno votato solo il 25% degli aventi diritto al voto. Pochi giorni prima c’era stato un altro referendum sulla procreazione assistita promosso dal centrosinistra e dal mondo delle associazioni, sempre bocciato.

I flop più recenti

Nel 2009, Segni ci riprova e lancia – questa volta senza Di Pietro ma assieme al giurista Guzzetta – un referendum riguardante le elezioni della Camera e del Senato con una serie di quesiti relativi ai premi di maggioranza alle liste. Si recò alle urne solo il 23% degli aventi diritto al voto.

Più noto all'opinione pubblica il referendum del 2016 riguardante la proroga delle concessioni per estrarre gli idrocarburi entro le 12 miglia marine, promosso da nove consigli regionali. Anche questo non passò l'esame del quorum, raggiungendo solo il 31% degli aventi diritto al voto. Ultimo referendum non passato è quello promosso da Salvini e dal Comitato Giustizia Giusta riguardante la giustizia italiana: a votare si recò solo il 20,4%. 

Ma con l'Election Day potrebbe cambiare qualcosa? Forse. Se si guarda al dato delle elezioni politiche ed europee sembra che il calo dell'affluenza alle urne vada di pari passo: dal 1974 aumenta il partito degli astenuti sia per le votazioni nazionali che per i referendum. Non resta che attendere cosa potrebbe succedere nelle elezioni locali che si terranno lo stesso giorno del voto per i cinque quesiti.

Riassunto in tre punti

  • Il vero ostacolo per i referendum del 2025 sarà il raggiungimento del quorum, non la quantità di voti favorevoli.
  • Su 18 consultazioni referendarie abrogative in Italia dal 1975, solo 9 hanno superato il quorum.
  • Anche con l'election day in coincidenza con le amministrative, l'affluenza potrebbe non bastare a evitare un nuovo flop.
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