17 Apr, 2025 - 17:45

Assegno di Inclusione: cosa fare se l’INPS chiede la restituzione totale e immediata dei soldi

Assegno di Inclusione: cosa fare se l’INPS chiede la restituzione totale e immediata dei soldi

In un contesto sociale ed economico sempre più teso, dove la lotta contro gli illeciti è spesso dura e i controlli sembrano essere sempre più rigorosi, è fondamentale prestare attenzione a ogni comunicazione ufficiale che arriva, soprattutto quando proviene dall’INPS. Sebbene nella migliore delle ipotesi si possa ricevere una sospensione dell’Assegno di Inclusione, nella peggiore si può essere chiamati a restituire l’intero importo percepito indebitamente.

Ricevere una lettera dall’INPS, in mezzo a tante difficoltà economiche, può sembrare un fulmine a ciel sereno. Ma cosa significa veramente ricevere una comunicazione di questo tipo? E cosa si può fare in caso di richiesta di restituzione? Dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione, il rigore dei controlli non è mai stato così evidente. Seppur spesso percepito come un ostacolo, questo sistema di verifiche è fondamentale per garantire che i benefici vengano effettivamente destinati a chi ne ha diritto, tutelando così sia la comunità che lo Stato. Eppure, non sempre è facile orientarsi tra le normative e le procedure. Proprio per questo, è essenziale capire come reagire se ci si trova di fronte a una richiesta di restituzione.

Assegno di inclusione: perché l’INPS chiede la restituzione dei soldi?

 Da tempo si discute delle norme che regolano l'Assegno di Inclusione e delle motivazioni che possono portare alla sospensione del sussidio o, nei casi più gravi, alla richiesta di restituzione delle somme percepite indebitamente.

Recentemente, alcuni quotidiani, tra cui Investireoggi.it, hanno segnalato un aumento delle richieste di restituzione dell'importo totale dell’Assegno di Inclusione. Ma cosa spinge l’INPS a fare una simile richiesta? Le principali ragioni emerse includono:

  • dichiarazioni non veritiere: come quando vengono fornite informazioni false riguardo al reddito, alla composizione del nucleo familiare o allo stato di invalidità;
  • mancata comunicazione di variazioni: quando non vengono segnalati cambiamenti nel reddito o nella composizione del nucleo familiare;
  • inadempimento degli obblighi previsti dal Patto per l'Inclusione: ad esempio, la mancata partecipazione agli incontri con i servizi sociali o il rifiuto di offerte di lavoro;
  • superamento dei limiti di reddito o patrimonio: quando i limiti stabiliti per l'ADI vengono superati;
  • soggiorno all'estero: se il beneficiario soggiorna all’estero per periodi superiori ai 29 giorni;
  • attività lavorative irregolari: quando vengono svolte attività lavorative non dichiarate;
  • decadenza del beneficio: se il beneficiario non rispetta gli obblighi previsti dalla legge;
  • errori nei calcoli dell'ISEE: quando l’indicatore ISEE risulta errato o non aggiornato.

Secondo la normativa vigente, l'INPS ha il diritto di richiedere la restituzione totale delle somme percepite indebitamente, di solito entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello di erogazione.

Superato questo termine, la restituzione non è più consentita, salvo nei casi di dolo. Tuttavia, se esistono validi presupposti legali, è possibile presentare ricorso per contestare la richiesta.

Ho effettivamente commesso un errore?

La domanda che molti si pongono è: "Cosa ho combinato? Ho realmente commesso un errore?" Per determinare se si è effettivamente fatto un errore durante la richiesta dell'Assegno di Inclusione, è fondamentale rivedere con attenzione i requisiti e le condizioni necessarie per accedere al beneficio e confrontarli con i dati inseriti nella domanda.

In base alle disposizioni normative contenute nell’articolo 8 del Decreto-Legge n. 48/2023, convertito in Legge n. 85/2023, l'Assegno di Inclusione può essere richiesto dai nuclei familiari che si trovano in condizioni di fragilità economica e sociale, composti da minori, disabili e over 60.

Per presentare correttamente la domanda, è necessario:

  • un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) aggiornato annualmente;
  • presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU);
  • partecipare attivamente a percorsi di inclusione sociale e lavorativa, come previsto dal Patto per l'Inclusione;
  • rientrare nei limiti reddituali e patrimoniali stabiliti dalla legge.

Se hai dubbi sulla tua situazione, puoi consultare maggiori dettagli direttamente sulla pagina ufficiale dell'Assegno di Inclusione del sito INPS.

Ho diritto a contestare?

L'attuale normativa prevede la possibilità di contestare la richiesta di restituzione delle somme percepite indebitamente dall'INPS. È infatti possibile presentare un ricorso amministrativo entro 30 giorni dalla ricezione della comunicazione.

In alternativa, si può presentare un’istanza per ottenere il riesame del provvedimento emesso dall'INPS in autotutela, una procedura che consente di rivedere la decisione senza dover ricorrere direttamente a vie legali.

Posso rateizzare l’importo?

È sempre possibile cercare un accordo con l’INPS, e ciò include anche la possibilità di rateizzare l'importo da restituire a titolo di Assegno di Inclusione. È fondamentale sottolineare che l’importo da restituire rimarrà a carico del titolare del trattamento fino al suo completo pagamento.

Domande e risposte sull'Assegno di Inclusione

  1. L'INPS può chiedere la restituzione dell'Assegno di Inclusione? Sì, l'INPS può richiedere la restituzione delle somme percepite indebitamente in caso di errori o violazioni delle normative.
  2. È possibile contestare la richiesta di restituzione dell'INPS? Sì, è possibile presentare un ricorso amministrativo o un'istanza di riesame in autotutela entro 30 giorni dalla comunicazione.
  3. Posso presentare una domanda per l'Assegno di Inclusione anche se non ho un ISEE aggiornato? No, è necessario presentare un ISEE aggiornato annualmente per accedere all'Assegno di Inclusione.
  4. L'INPS offre la possibilità di rateizzare l'importo da restituire? Sì, l'INPS consente la rateizzazione dell'importo da restituire, purché venga raggiunto un accordo con l'ente.
  5. L'Assegno di Inclusione può essere richiesto da chiunque, senza limiti di reddito? No, è necessario rientrare nei limiti reddituali e patrimoniali previsti dalla legge per poter richiedere l'Assegno di Inclusione
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