Il Dl Sicurezza porta discordia, non solo in Italia. In passato, i partiti di opposizione e il mondo delle associazioni si erano schierati contro il pacchetto di leggi voluto dal governo Meloni, definito eccessivamente autoritario. Dopo l'approvazione alla Camera dei deputati, avvenuta lo scorso autunno, il governo ha accelerato la prassi per l'approvazione del ddl Sicurezza, che sarebbe dovuto passare in Senato, ma è diventato un decreto.
La scorsa settimana è arrivata anche la firma del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha trasformato in legge il dl Sicurezza, nonostante le contestazioni interne ed esterne del Paese. L'approvazione del pacchetto di misure è stata definita un vero e proprio scippo istituzionale da parte dei partiti di opposizione e un attacco alla tenuta democratica dell'Italia.
Già in passato, il Dl Sicurezza aveva destato preoccupazione in Europa. A dicembre dello scorso anno, il Consiglio d'Europa aveva definito il pacchetto di leggi pericoloso, e ora intervengono anche le Nazioni Unite a ribadire i rischi del Dl Sicurezza. Gli Special Rapporteur dell'Onu hanno contestato il contenuto del decreto portato avanti da Meloni e dal suo governo.
Anche dopo l'approvazione, il Dl Sicurezza continua a far parlare di sé. Le leggi volute dal governo Meloni a tutela dell'ordine e della sicurezza sono state considerate incompatibili con alcuni principi costituzionali dall'Anm l'altro ieri e oggi l'opposizione rincara la dose. In mattinata, il segretario di +Europa, Riccardo Magi, ha dichiarato che il decreto è lesivo delle prerogative del Parlamento e da considerarsi illegittimo:
Anche l'esponente di Avs, Peppe De Cristofaro, si è espresso riguardo al dl Sicurezza, definendo la recente approvazione come uno scippo istituzionale:
Ora, riguardo al ddl Sicurezza, si sono espresse anche le Nazioni Unite. I relatori speciali dell'Onu hanno sottolineato come il decreto Sicurezza violi la normativa internazionale sui diritti umani, mettendo a rischio la libertà di espressione.
Secondo le Nazioni Unite, potrebbe colpire in modo sproporzionato gruppi specifici, portando a un aumento delle violazioni dei diritti umani. Destano particolari preoccupazioni le norme sulle rivolte in carcere e sulla gestione dell'ordine pubblico, già contestate in passato dal Consiglio d'Europa, che lo scorso dicembre ha scritto al Senato per avvisare sui rischi del dl Sicurezza.
È stata depositata nella giornata di oggi una pregiudiziale contro il Dl Sicurezza, accusato di essere in conflitto con diversi articoli della Costituzione. Tramite questo atto, sarà chiesto alla Corte Costituzionale di esaminare il dl Sicurezza per verificarne la conformità alla Costituzione. I dubbi erano già stati sollevati nei giorni scorsi dai magistrati: l'Anm ha infatti ribadito che il decreto "Ungheria" presenta aspetti di incostituzionalità e che dovrebbe essere rivisto.
Da parte del governo, tuttavia, non sembra esserci intenzione di fare passi indietro: il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, vorrebbe addirittura più leggi a tutela delle forze dell'ordine. Una decisione che potrebbe essere presa dopo gli scontri avvenuti tra manifestanti e polizia a Milano lo scorso 12 aprile, in occasione di un corteo pro Palestina.
Il dl Sicurezza, sebbene approvato, continuerà a essere contestato per le sue misure, spesso considerate troppo autoritarie. Tra le più note all'interno del testo ci sono le sanzioni contro chi blocca treni o autostrade, contro chi occupa un edificio e contro le rivolte in carcere. Per ora, l'opposizione e il mondo civile sono al lavoro per chiedere un passo indietro al governo.