30 bambini al giorno muoiono a Gaza. Una strage quotidiana che rischia di scivolare nell'indifferenza politica. Ma ora una mozione parlamentare prova a rimettere al centro del dibattito il dramma umanitario, le responsabilità internazionali e le azioni che anche l'Italia dovrebbe intraprendere.
È il centrosinistra a farlo: PD, M5S e AVS hanno presentato un documento congiunto che non solo prende posizione, ma chiede azioni concrete, coraggiose e immediate. Una mozione che nasce dalla necessità di "gridare l'indignazione", come ha detto Nicola Fratoianni, e che chiede al governo italiano di cambiare passo.
L'obiettivo? Aprire un dibattito pubblico e parlamentare capace di scuotere una politica di fronte a quella che Giuseppe Conte ha definito "una condanna criminosa" da parte del governo di Netanyahu.
"La mozione è aperta a tutte le forze politiche, non dovrebbe esserci maggioranza od opposizione su questo", ha sottolineato la leader dem Elly Schlein. Il senso è chiaro: di fronte a 30 bambini che muoiono ogni giorno a Gaza - come ha affermato Conte - e a un'intera popolazione sotto assedio, il silenzio politico rischia di diventare complice.
Mozione del centrosinistra sulla guerra a #Gaza, #Schlein: "C’è una apocalisse umanitaria in corso di fronte alla quale l’#UnioneEuropea rimane in silenzio"#15aprile pic.twitter.com/ZX6aQAmMyd
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"Una mozione necessaria per accendere i riflettori su un dramma che rischia di scivolare nell'indifferenza", ha aggiunto Schlein. Al di là delle appartenenze, il centrosinistra invita tutte le forze politiche a prendere posizione, chiarendo che "i morti sono ovunque", come ha ricordato Conte.
Ma che per Gaza non ci sono state parole altrettanto nette, come il leader pentastellato ha affermato giusto ieri 14 aprile esternando la sua insoddisfazione contro chi vuole usare un'altra strage - quella di Sumy - solo per piccoli interessi politici.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione (oggi 15 aprile all'Hotel Nazionale) i toni sono stati netti. "Il governo Netanyahu si sta macchiando di crimini contro l'umanità nel silenzio del governo italiano", ha dichiarato Conte. Per Fratoianni, "la risposta dell'esecutivo è ipocrita", perché afferma di sostenere la soluzione dei due Stati ma si rifiuta di riconoscere lo Stato di Palestina. E aggiunge: "Chiediamo la fine dell'accordo di associazione UE-Israele, che deve essere sospeso in caso di violazione dei diritti umani".
#Conte parla della guerra a #Gaza: "Di fronte a crimini contro l’umanità vanno sospesi anche i contratti per la fornitura di armi già in corso ad #Israele"#15aprile pic.twitter.com/xsDbFcisom
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Angelo Bonelli ha parlato senza giri di parole: "Consideriamo criminale il premier Netanyahu. Presentiamo questa mozione per suscitare un dibattito e un'inversione di rotta politica". Anche per lui è urgente interrompere i rapporti per la fornitura di armi a Israele, già esistenti, e promuovere sanzioni incisive.
#Bonelli presenta la mozione del centrosinistra su #Gaza: "10 impegni perché è urgente una risposta forte, restare a guardare senza agire non è più possibile per il #Governo"#15aprile pic.twitter.com/M0tS8aW7dG
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Non mancano riferimenti ai dati. La mozione richiama la Relazione 2025 sull'import-export di armamenti, inviata alle Camere, che rende espliciti i legami economici tra Italia e Israele nel campo militare. Un elemento che rafforza l'urgenza - secondo i promotori - di disallinearsi da un partner accusato di violazioni gravissime del diritto umanitario.
Il testo - che sarà discusso in Parlamento e che il centrosinistra definisce "unitario e aperto" - rappresenta una presa di posizione forte in un quadro in cui la diplomazia europea appare paralizzata e l'Italia, secondo i promotori, non fa abbastanza per fermare un'"apocalisse umanitaria".
#Fratoianni di #AVS: "La risposta del governo è ipocrita perché si dice a favore di due popoli e due Stati in #Palestina ma non riconosce uno di questi due Stati"#15aprile pic.twitter.com/c3krNgRmWs
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Il cuore del documento è costituito da dieci impegni precisi rivolti al governo italiano. Primo tra tutti, il riconoscimento della Palestina come stato democratico e sovrano, nei confini del 1967, con Gerusalemme capitale condivisa. Un passo considerato "dovuto" dai promotori, per ridare forza al principio "due popoli, due Stati" e all'unica prospettiva politica ancora in piedi.
Segue la richiesta di esigere il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, la liberazione degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas, la protezioni dei civili, la fornitura continua e senza restrizioni di aiuti umanitari, e il rispetto della tregua in Libano per evitare l'allargamento del conflitto. La mozione chiede inoltre di sostenere il "Piano arabo" per la ricostruzione di Gaza, escludendo ogni progetto di espulsione di palestinesi e promuovendo il coinvolgimento della società civile locale.
Uno dei passaggi più importanti riguarda però le armi. Il documento impegna il governo a sospendere immediatamente ogni autorizzazione alla vendita di armamenti a Israele rilasciata prima dell'8 ottobre 2023, e a farsi promotore in Europa di un embargo totale, nel rispetto del Trattato ONU sul commercio delle armi.
Chiede anche lo stop a importazioni di armamenti israeliani e l'adozione di sanzioni verso il governo israeliano per le violazioni sistematiche del diritto internazionale, così come verso i coloni responsabili delle violenze in Cisgiordania. Infine, la mozione invita l'Italia a dare piena attuazione ai mandati di arresto della Corte Penale Internazionale - in riferimento implicito a Benjamin Netanyahu - e a difendere in ogni sede la legittimità della Corte come pilastro della giustizia internazionale.
Il centrosinistra alza la voce su Gaza: PD, M5S e AVS presentano una mozione parlamentare per chiedere il riconoscimento dello Stato di Palestina, un cessate il fuoco immediato e lo stop alla vendita di armi a Israele.
Accuse dirette a Netanyahu: Conte, Fratoianni e Bonelli parlano di “crimini contro l’umanità” e definiscono “ipocrita” il silenzio del governo italiano davanti alla crisi umanitaria.
Obiettivo: scuotere la politica: con dieci impegni precisi, la mozione chiede all’Italia di cambiare rotta e sostenere attivamente giustizia internazionale, diritti umani e pace.