“In Italia i colpevoli di femminicidio in termini relativi sono soprattutto stranieri.”
Lo ha affermato oggi, martedì 15 aprile, Carlo Nordio su SkyTg24.
Il ministro della Giustizia torna a parlare dell’emergenza femminicidi in Italia e punta di nuovo il dito verso gli immigrati, riaccendendo la polemica innescata la scorsa settimana dalle sue dichiarazioni sulla correlazione tra femminicidi e nazionalità dei colpevoli.
La scorsa settimana le parole del Guardasigilli erano diventate un caso, quando aveva affermato che il problema dei femminicidi era anche culturale, e che in alcune etnie c’era un minor rispetto per le donne.
Affermazioni che ha ribadito anche oggi – martedì 15 aprile – riacutizzando lo scontro politico e sociale su un fenomeno che colpisce dritto al cuore la società e divide l’opinione pubblica.
Ecco, allora, cosa ha detto Carlo Nordio e perché sostiene che il maggior numero di femminicidi in Italia venga commesso da immigrati e stranieri.
Le dichiarazioni del Ministro della Giustizia Carlo Nordio ricalcano e ampliano quelle di una settimana fa quando, sollevando un vero e proprio polverone, affermò che in Italia i femminicidi erano collegati al fatto che in alcune “etnie c’è una diversa sensibilità verso le donne”.
Un’affermazione che oggi ha ribadito e spiegato, chiarendo che il dato va considerato in termini relativi e non assoluti.
Nordio, infatti, ha spiegato che in termini assoluti il numero di femminicidi commessi dagli italiani è maggiore rispetto a quelli a opera di stranieri. Ma questo numero – secondo il ministro della Giustizia – deve essere messo in rapporto al numero totale di cittadini italiani e stranieri.
Ha spiegato il Guardasigilli chiarendo le ragioni che lo portano ad affermare che in Italia i colpevoli di femminicidio sono principalmente stranieri, perché la percentuale tra la popolazione straniera è più alta.
Per il ministro Nordio, l’alta percentuale di femminicidi nelle comunità straniere in Italia è legata a questioni culturali. Ci sono culture, sottolinea Nordio, in cui la donna non può - ad esempio - rifiutarsi di avere rapporti sessuali con il marito.
Ha evidenziato, infine, il Guardasigilli sottolineando alcune tradizioni estreme che vedono la donna in una condizione di sottomissione e in cui i suoi diritti vengono negati.
Nei giorni scorsi il Ministro della Giustizia era già finito al centro delle polemiche, quando commentando gli ultimi terribili casi di femminicidio, aveva dichiarato che il problema non era solo legislativo ma culturale.
Parole che gli valsero accuse di razzismo da parte delle opposizioni che commentarono come inaccettabili le sue dichiarazioni.
Ma cosa dicono i dati?
In base a quanto rivelato dall’ultimo Rapporto Eures, tra gennaio e novembre 2024, i femminicidi in Italia sono stati 99. Di questi, 16 sono stati commessi da autori di nazionalità non italiana, con una diminuzione del 30,4% rispetto ai 23 casi dello stesso periodo nel 2023.
Il numero degli autori italiani, invece, è rimasto stabile, con 83 casi sia nel 2023 che nel 2024.
Pertanto, gli autori stranieri rappresentano circa il 16,2% del totale dei femminicidi registrati nel 2024. È aumentato, tuttavia, il numero delle vittime che sono passate da 17 a 24, rappresentando il 24,2% del totale.